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CENTOCHIODI regia di Ermanno Olmi

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suzuki71     8½ / 10  10/04/2007 13:38:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Rinascere di nuovo per credere solamente a ciò che gli occhi vedono". Bisogno di autenticità e rifiuto di ingessature secolari che impediscono la vera espressione dell'uomo, è naturale che questo film rappresenti il canto del cigno di un uomo saggio, che non rinnega il messaggio evangelico ma il sopruso posto in essere dagli officianti idolatri. Il film poggia su una regia sicura, su una fotografia di buon livello, su una semplice conduzione della trama. Il messaggio e la provocazione del film (non nuovi, Yukio Mishima tra i tanti già affermava le medesime cose mezzo secolo fa) sono cento volte più importanti del film stesso (il voto finale ne tiene conto), e a tratti, soprattutto nel primo tempo, c'è quasi il sapore di un'occasione mancata, complice il disagio per un doppiaggio venuto male e per la presenza disturbante degli sponsor. Raz Degan è molto bravo, e si muove con disinvoltura e credibilità su una sceneggiatura non sempre esente da pericolose derive da romanzo-impegnato-di massa (alla Coelho, per intenderci), vedi la sequenza della spoliazione. Il risultato è emozionante comunque, smuove ma non infervora come sicuramente potrebbe, ma chissà, forse a pieno rispetto del messaggio del film. "Un caffè con un amico vale più di tutti i libri del mondo": forse anche più di un "semplice" film?