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CENTOCHIODI regia di Ermanno Olmi

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Invia una mail all'autore del commento Gondrano     5 / 10  03/12/2009 06:44:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Stavolta Olmi mi ha deluso.
E' a mio giudizio un film pretenzioso, che aspira contemporaneamente ad una semplicità e ad una profondità che però sfuggono e si consumano in una superficialità disarmante, sciorinando tematiche che avrebbero necessitato di un minimo di approfondimento.
Dopo un incipit thrilleresco degno del miglior Codice da Vinci, Olmi vira verso una critica al positivismo, cavalcando l'onda nietzschiana della morte di Dio, o più precisamente della morte della Filosofia (non a caso il protagonista è un docente di filosofia in piena crisi esistenziale) e della scienza scritta, sacrificate sull'altare dei veri valori della Vita, e nel far questo ignora volutamente o incoscientemente che tutta la storia della Filosofia post-socratica, da Socrate appunto (che appositamente nulla lasciò di scritto) a Kant, da Montaigne a Kierkegaard, ha sempre affermato la stessa cosa, e cioè che il vero vissuto umano si trova al di là delle categorie della ragione, e la razionalità stessa deve sempre rispondere alla morale.
"Il cielo stellato sopra di me, la legge morale in me": se l'uomo kantiano non avesse la morale ma fosse solo quello della Pura non avrebbe colori.
Bravo comunque Degan.