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L'AMORE TRADOTTO regia di Sofia Coppola

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stratoZ     7½ / 10  27/04/2024 20:03:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Molto bellino, forse quello che ho preferito della Coppola, una storia d'amore dallo stile indipendente e con una forte componente introspettiva, con questi due personaggi che hanno in comune questa forte insofferenza nei confronti del mondo esterno, qui rappresentato in una maniera caricaturalmente fastidiosa, una visione di Tokyo verso la quale i personaggio provano un forte fastidio, accentuato anche da un'incolmabile incomunicabilità e si vede parecchio, dalla quasi apatia del personaggio di Murray nei confronti dei collaboratori che incontra, la scena quando deve girare lo spot del Wiskey è super esplicativa, col regista che dice fiumi di parole in giapponese e l'assistente che traduce solo in frasi secche, con una certa incredulità da parte di Murray, discorso simile per le ospitate in TV e quel balletto imbarazzante che propone il presentatore che fa emergere tutto il disagio del carattere nei confronti del mondo esterno, creando anche un discreto effetto comico che rimarca l'ironia della situazione, aiutando lo spettatore ad immedesimarsi ancora di più, ma questa incomunicabilità non è solo una questione linguistico-culturale, alla fine i personaggi hanno gli stessi problemi pure con i rispettivi partner, dalle chiamate telegramma con la moglie di lui, al marito di lei che la trascura costantemente per il lavoro e flirta palesemente con le colleghe, alla fine il quadro che ne risulta è di due anime solitarie in una metropoli stracolma di persone, che stringeranno un rapporto di forte complicità.

Si distingue una messa in scena di ottimo livello, con una Tokyo vista come una megalopoli invasa di maxischermi pubblicitari ed enormi folle, interessante l'ambientazione prettamente notturna, complice l'insonnia dei due protagonisti che si ritroveranno a vagare, divertirsi, filosofeggiare e progressivamente entrare in empatia con l'altro, tra alti e bassi, qualche gelosia repressa, qualche drink di troppo e momenti in cui le anime si toccano nella città stracolma ma emotivamente inconsistente.
La fotografia è un tripudio di colori pop, con quel blu notte che torna sempre insistentemente, spesso contrastato dalle luci della megalopoli.

Non mi ha fatto impazzire il finale, che da un tocco eccessivamente esplicativo a qualcosa che lo spettatore aveva già capito da parecchio, ma non macchia troppo un film validissimo con due attori che mostrano una complicità eccezionale e creano un rapporto dalle sensazioni agrodolci.