Thorondir 8 / 10 22/10/2019 14:33:52 » Rispondi Uomini inseriti nell'ambiente mafioso e della finanza che si ritrovano proiettati in Sud America (non ho capito se siamo in Rep. Dominicana o Paraguay). Dalle loro vite agiate o ritenute tali ecco catapultati nella povertà più assoluta. Friedkin ce la rende palese tra pioggia, fango, case malfamate, mosche, putridume. Uno dei film più sudici e "sporchi" che io abbia mai visto. In questo ambiente dove l'uomo è animale a tutti gli effetti, bisogna accettare i lavori che vengono. E allora via verso un viaggio nella foresta, un viaggio tra i limiti dell'uomo e oltre. Un mondo inesplorato, selvaggio tanto da essere surreale. Un film di una cupezza disarmante, dove vengono messe a nudo tutte le ancestralità insite nell'uomo, l'egoismo, la violenza, ma anche la forza di volontà che ci spinge ad andare avanti oltre i limiti fisici e mentali. Semplicemente meravigliose le scene dell'attraversamento del ponte, di un'angoscia tale che sembrava di stare dentro quei camion. "Il salario della paura" è una pellicola colpevolmente sottovalutata di quel regista straordinario che è Friedkin, che quì con il suo stile asettico, freddo e realista da far male, ci porta in un mondo lontano dai nostri canoni, facendoci empatizzare con le vite delle popolazioni locali, che a questa ancestralità sono connaturate. E il finale poi...