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BELVA DI GUERRA regia di Kevin Reynolds

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Angel Heart     8 / 10  22/05/2011 22:46:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grandissimo e sottovalutato war-movie di Reynolds incentrato sui conflitti tra commilitoni, questa volta non americani ma russi, di stanza in Afghanistan. Angosciante, claustrofobico, molto coinvolgente, con un'ottima recitazione degli attori protagonisti (Patric, Dzundza e Bauer in particolare), affascinanti location, sublimi musiche di Mark Isham (alcune melodie riecheggiano molto quelle di "The Hitcher", giusto per trasmettere bene il senso di isolamento che circonda i soldati persi e sempre più in tensione tra loro), e scene di guerra decisamente spettacolari (l'attacco iniziale nel villagio è realissimo, spietato, e curato in ogni minimo dettaglio). Dispiace solo che ad una prima parte drammatica e tesa come si deve se ne accosti una seconda che lascia troppo spazio all'azione mettendo da parte le introspezioni dei personaggi.
In ogni caso, rimane un piccolo gioiellino di fine anni 80 assolutamente da recuperare. Peccato davvero che sia così poco conosciuto. Per fortuna Rete 4 ogni tanto fa la cortesia di trasmetterlo in seconda serata.


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Angel Heart  19/08/2014 12:13:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Aggiungo un punto in più a questo gioiellino del sottovalutato Reynolds, una pellicola che non assomiglia a niente a nessuno. Una tensione magistrale per tutto il film, una fotografia magnifica che cattura alla perfezione il bellissimo paesaggio dandogli il tocco giusto di spettralità ed isolamento, dialoghi perfetti e personaggi caratterizzati da Dio (soprattutto il protagonista Patric che già avvilito in partenza per la crudeltà della guerra lungo il percorso finisce per abbandonare i suoi ideali da soldato russo/nazista per schierarsi dalla parte di un nemico che tanto nemico non è), scene d'azione spettacolari e cattive al massimo, musiche sublimi di Mark Isham (davvero, colonna sonora eccellente), ed attori veramente in palla, nessuno escluso (svettano Bauer mujaheddin e Dzundza comandante sull'orlo della follia).
Rettifico anche ciò che dissi sulla seconda parte, veramente magistrale ed anzi, i personaggi vengono caratterizzati ancor di più che nella prima (al contrario di ciò che dissi nel mio commento).

Premio ancora una volta tre fattori che come detto lo rendono un film davvero unico nel suo genere: svolgere la pellicola attorno ed all'interno di un carro armato, parlare di un conflitto poco affrontato al cinema e poco conosciuto in generale, ed infine, il prendere come protagonisti dei soldati russi (interessanti anche sotto l'aspetto estetico militare, difatti mi hanno colpito sia le divise che le armi di "ordinanza" utilizzate) e lasciar decidere allo spettatore se parteggiare per le loro sorti o meno nonstante siano loro i cattivi.

Un autentico cult davvero troppo sottovalutato, scandalosa ingiustizia. Lo dico sia per quanto riguarda il film che per il suo grande regista (se avete ancora dubbi sul suo talento, andate a guardarvi il suo capolavoro, "Fandango").

Bellissimo.
Voto: 9