Un film di una banalità... ma di una banalità... insolita!
Tecnicamente per quanto semplice semplice è buono, cominciando dalla smielosa e rilassante colonna sonora, ad attori che si trovano a loro agio nella loro parte.
Carino come il film rappresenti una storia d'amore per tutta la sua durata, mentre sul finale si concretizza in un differente messaggio. Quasi come dirci "Beh, è vero! Te ne ho data una prova esattamente un attimo fa'" Due piccioni con una fava! Non dice certo cavolate e non mi riferisco ai vivaci e simpatici dialoghi dei due "innamorati". Quelli con cui potremo confrontare il nostro (enorme!!) bagaglio di esperienze, aggiungendo un pizzico della nostra fantasia. Il compiacersi nell'amare tanta umanità nei gesti più comuni. Discorsi che soffrono di brillantismo per il partner (sindrome?), quasi non riconoscendo più se stessi. I pensieri che tendono in continuazione verso una meta differente da quella fino ad oggi sognata. Giusta o sbagliata? Quale via seguire? I sogni tanto incoraggiati quando fummo bambini? Oppure seguire i sogni tanto dannati degli adulti? Paura? Essere falsi? Spesso ironicamente il film confonde la recita con i passaggi reali... beh sì banale, ma allo stesso tempo affascinante quest'uomo. Però no, no, no non intendo questo! Il film svicola in un messaggio finale sulla figura di chi ci stia vicino nei primi anni di vita, e quanto questa sia fondamentale. Il protagonista che si chiede inizialmente "Chissà come si comportano gli altri ragazzi con le ragazze? che diranno loro? Che faranno loro?" L'unico esempio che ha conosciuto e soprattutto visto, lo ha seguito alla lettera! Talis e qualis a suo padre. Pure con la ragazza si riuscirà a dedurre quanto diventerà la figura un po malinconica e fiera, ma sola di sua madre. Quanto inconsciamente nei primi anni senza nemmeno accorgecene apprendiamo un concetto di normalità e come relazionarsi con gli altri?? Banale? Sì di nuovo! Ma sempre affascinante! Vederlo rappresentato con tanta semplicità, lo è ancora di più. "Ti ricordi quando sparavamo alle lattine??" Il padre "No!"... ed ancora affascinante quanto passaggi quotidiani vengano registrati per sempre nella nostra mente solo da noi, ci marchino e ci facciano compagnia. Una crescita verso la maturità, il conoscere se stessi a e gli altri, il confrontarsi e il decidere cosa volere, o chi essere, in amore e tutto ciò che comprende la parola vita. "Se fingi di essere qualcuno, ti riuscirà solo e comunque essere te stesso". In conclusione il film è bello da vedere, da ascoltare e l'ancor meglio è lasciarsi travolgere da queste sensazioni banali, ma di cui se ne sentiva una mancanza ..... Gli orfani sì che son tosti!... E tu? Quando ti deciderai a trasformarti in orfano???