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L'UOMO DI FERRO regia di Andrzej Wajda

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stratoZ     7 / 10  19/03/2024 14:25:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

L'uomo di ferro continua il discorso del precedente L'uomo di Marmo, ma se il primo film della duologia era una discesa nelle ipocrisie di regime e nelle ingiustizie coercitive sovietiche, qui Wajda apre ad una speranza, realizzando un'opera con molti più spiragli di luce che affiorano nelle difficoltà dei lavoratori polacchi costantemente impegnati in lotte di classe per una migliore qualità di vita. A mio parere non raggiunge gli apici del precedente film, l'ho trovato eccessivamente idealistico e dalle tendenze utopiche, con lo stesso personaggio di Walesa che figura nei panni di se stesso a dare speranze che poi si infrangeranno con gli anni, ma effettivamente al periodo non lo sapevano.

Ricompaiono pure i personaggi del primo film, tra Agnieszka, che ne era la protagonista, poi finita in reclusione per la sua voglia di giustizia al figlio di Birkin, che porta l'eredità del padre ed è in prima linea negli scioperi nel porto di Danzica, oltretutto vengono chiariti alcuni aspetti lasciati in sospeso nel primo film, come appunto le circostanze della morte di Birkin.

Wajda a mio parere qui non brilla come nel precedente, ne viene fuori un film leggermente retorico e infarcito di dialoghi, non sempre riuscendo a tenere un mordente alto per tutta la durata, anche qui è presente la denuncia alle autorità del regime comunista con la figura di Winkel, giornalista infiltrato per incastrare Tomczyk finirà per redimersi e passare dalla parte degli oppressi preso da un senso di giustizia.

A cannes lo hanno apprezzato molto, essendo anche l'unico film di Wajda ad aver vinto la Palma d'oro, personalmente lo trovo uno dei meno belli, almeno di quelli che sono riuscito a vedere, in ogni caso è un film validissimo per interpretazioni e messa in scena, si vede che all'autore stava molto a cuore la questione e ci mette tutto se stesso, forse in questo caso anche un po' troppo.