frangipani79 7½ / 10 15/04/2007 11:23:06 » Rispondi Le Vite degli Altri è un interessante duello ad armi impari fra Stato e privati cittadini nella Germania Comunista degli anni 80. Una pecca piuttosto grave del film (e per questo ho abbassato il voto) è che non compare mai la parola "Comunista", immaginando che non sia stato il doppiaggio a eliminarla. Si parla di DDR e di Berlino Est, ma si circumnaviga quella parolina che ancora oggi si fa fatica ad associare a crimini contro l'umanità (il parlamento di Strasburgo nel 2004 ha ratificato un documento in cui si attesta la parificazione dei crimini dei regimi comunisti a quelli nazisti).
Per il resto è un ottimo film. In perfetto stile europeo, lontano da quei dialoghi "yankee" tutto parolacce e "what do you mean ?" "what do you mean ?".
La seconda parte è straordinaria, avvincente, toccante e reale. Ti tiene col fiato sospeso e non si capisce l'intera vicenda fino alla fine. Chi ha fatto la spia, come l'ha fatta, perché l'ha fatta.
Fenomenale vedere il ragazzo della barzelletta degradato ad aprire le buste col vapore (altra bravata dei comunisti, sospettare di tutto e di tutto). E' sorprendente vedere che i berlinesi dell'est l'abbiano avuta così la notizia della caduta del muro. Possibile ? Immagino di sì.
Cinema europeo al suo TOP.
mkmonti 16/04/2007 00:56:13 » Rispondi Non per contraddirti ma in Germania est le gerarchie al potere non hanno mai parlato di comunismo ma di socialismo e nel film il socialismo è nominato eccome.Quindi la ricostrauzione storica è assolutamente corretta.Ciao
frangipani79 16/04/2007 10:18:52 » Rispondi Il grande bluff storiografico sta tutto in quella parola: "socialismo". Castro, Mao e altri criminali politici come loro usa(va)no quel termine per definire i loro governi. C'è una differenza come tra me e il Papa fra il socialismo inteso da Turati o Pertini (o più semplicemente il riformismo labour di Blair) ed i REGIMI comunisti.