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SCIOPERO regia di Sergej M. Ejzenstejn

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Invia una mail all'autore del commento wega     10 / 10  21/12/2008 23:15:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Anche se esagerato nella sua ingenuità di un esordio, per amissione dell' autore, è il film di Ejzenstejn che preferisco dopo "La Corazzata Potemkin" e "Ivan il terribile". Prodotto come sempre a incoraggiare una certa ideologia di sinistra, è una vera rivoluzione delle teorie che si basavano sul metodo di Kulesov, e, tra il lirismo di Dovzenko, il quale certamente per le sue due opere si è ispirato a Sergej ("Arsenale" è uno sciopero, "La Terra" posticipa "Il Vecchio e il Nuovo - la Linea generale"), il montaggio poetico dell' approccio più psicologico di Pudovkin, preferisco personalmente il montaggio sovrano di Ejzenstejn, in questo caso delle "attrazioni", scomponendo la narrazione per creare significati simbolici e concettuali; esattamente l' opposto di ciò che succedeva in America, dove si stava affinando il cinema classico con l' uso del cosidetto montaggio "invisibile". Questa pellicola rappresenta anche un nuovo studio delle linee disposte nello spazio, continuato poi in "Alexander Nevsky", e di studi volumetrici di una delle grandi protagoniste del cinema ejzenstejniano: la massa, direttamente da Griffith considerato dal regista stesso il vero Padre fondatore del cinema "al quale si deve tutto". Il film, soprattutto nel finale, è un vero pugno allo stomaco, ma ha una struttura che lascia il tempo per rilassarsi, con almeno 5 minuti che sembrano un' anticipazione di quei musical revival parodia dei gangster, a ritmo di Jazz, e c' è pure un rudimentale split-screen, che volete di più. E questo era l' ultimo del Nostro, ironia della sorte ho concluso con "Sciopero" e iniziato con "La Congiura dei Boiardi".
Marco Iafrate  21/12/2008 23:29:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' da un pò di mesi che sono combattuto se scriverne o meno una recensione, vediamo con l'anno nuovo va!
Invia una mail all'autore del commento wega  21/12/2008 23:46:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
No lasciala a me. Scherzo io proprio non saprei come farla una recensione, inizierò con un filmettino che nessuno vede. Ah ho visto "Il Diario di un Curato di campagna", casualmente subito dopo "Nazarin" che han qualcosa che si assomiglia, 'mazza però quello di Bresson oh, che capolavoro. Pure quello di Bunuel, e m' è arrivato pure "Dies Irae", che sinceramente non ho assimilato subito come gli altri due, direi che non sono ancora pronto per Dreyer. Alla prossima, buona notte. Ciao.