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IL COLORE DELLA LIBERTA' - GOODBYE BAFANA regia di Bille August

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JOKER1926     8 / 10  26/06/2008 19:16:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bille August confeziona un buon film sul problema dell'Apartheid, il regista riporta nella sua pellicola parte della vita di Nelson Mandela leader dei neri del Sudafrica che sottomessi dai bianchi cercano di ottenere libertà e diritti ricorrendo spesso alla violenza...
Film ben fatto, buona la fotografia, ottimi gli attori, grande la prova di Joseph Fiennes nelle vesti del tenente che ha il compito di censurare le lettere dei neri e di parlare con Mandela…
Ottima dinamica, film curato nei minimi dettagli, bella l'icona di Nelson Mandela. uomo colto, ragionevole e aperto al dialogo con tutti.
In "Il Colore della Libertà" sinceramente non trovo tanti difetti, film in alcune parti crudo e realistico.
Il film ripercorre i fatti avvenuti in Africa fra gli anni 60 agli anni 90; 27 anni di carcere per Mandela poi la libertà …
Come detto prima film pieno di dettagli, numerose scene degne di nota…
Il regista quindi nel suo film riporta in modo egregio, impeccabile la storia recente (e drammatica) del Sudafrica, i bianchi (in minoranza) per anni riuscirono a tenere a "bada" milioni e milioni di neri…
è palese che il tutto (il più delle volte) sfociò in guerriglie e attentati, Bille August cura questi episodi in modo impeccabile, film "sbalza" fra i vari generi, è una pellicola drammatica, ma è anche una pellicola storica…
Il regista dirige il tutto in modo preciso, elegante con grande stile…
Film con un discreto ritmo, la parte finale è ben fatta, ottimi i dialoghi, ripeto nella pellicola non trovo difetti rilevanti, forse il regista poteva addirittura rendere il film ancora più crudo e violento…
Il regista poteva "donare" forse più personalità a Nelson Mandela, ma l'obbiettivo (secondo me) di Bille è di trattare a 360° la storia del tenente e della sua famiglia che comunque è in stretto legame con il leader africano.
Nel film lo spettatore noterà la mutazione mentale di un uomo che per pura coincidenza riesce a ritagliarsi un ruolo fondamentale in un carcere ove il sorvegliato speciale è Mandela.
L'uomo è schierato contro i neri, anche all'inizio del film possiamo udire i dialoghi diffamatori contro la razza nera, essi sono considerati inferiori, criminali, terroristi…
Dunque il problema della razza è un problema "globale", il regista mostra quindi che il fenomeno razzismo è eterno, la concezione di superiorità nasce, prende "forma" dalle "radici" (ovvero dalla famiglia…)…
Come accennavo prima film costituito da un'ottima, super dinamica, il tenente e Mandela vivranno vite "parallele" diversi ma paradossalmente simili..!
Entrambi perderanno i propri figli (guarda caso in un incidente stradale), i due uomini sono in cerca di una pace eterna…
Nella pellicola quindi si "mescolano" le vicende drammatiche dei due personaggi principali del film, dopo una serie di episodi il tenente e il leader si troveranno faccia a faccia per l'ennesima volta…
Ottima la "tappa" di "avvicinamento" del tenente alla concezione "globale", "umana" di Mandela…
Cambia totalmente la visione di un uomo, il tenente apprezzerà e difenderà i valori dei neri, bello, unico il dialogo del tenente con Mandela, quest'ultimo gli dirà che per dei valori lui non è pronto ad uccidere ma addirittura a morire…
Film profondo, semplice, elegante e realistico…
Il regista riesce quindi nell'impresa di riportare la storia dell'Apartheid fatta di morte, sangue, distruzione e regresso su una semplice pellicola cinematografica…