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MIO FRATELLO E' FIGLIO UNICO regia di Daniele Luchetti

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amterme63     7 / 10  23/04/2007 19:41:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vale la pena senz’altro passare una serata al cinema con questo film, un omaggio ironico, a volte un po’ nostalgico a tempi che furono. Tutto è visto tramite l’occhio di un ragazzo di provincia, un po’ a modo suo, fondamentalmente buono e ingenuo, anche se il suo carattere individualista spesso lo porta a scontrarsi con le istituzioni e le figure istituzionali (ad esempio la famiglia). Grazie allo spirito polemico ed entusiasta di Accio vediamo in maniera distaccata e ironica un pezzo di società italiana, o almeno quello che può percepire un provinciale. Per certi versi ho pensato a Ovosodo di Virzì.
Il limite sta tutto qui però. Al di là di questa rappresentazione controluce e a volte sommaria degli anni a cavallo fra 60 e 70, non aiuta ad approfondire o a penetrare in qualcosa di più generale o universale. Mancano molti passaggi e molte spiegazioni, ma forse il film non voleva dare questo. Gli basta far sorridere di un epoca e farci apprezzare la genuità e la semplicità della gente comune.
Forse l’unico messaggio universale che può dare questo film è che la famiglia è l’unica istituzione che funziona e lega le persone, al di là di tutti i problemi e le incomprensioni che possono sorgere al suo interno. Ma si sa che l’Italia è forse più una repubblica fondata sulla “famiglia” che sul “lavoro”.
Satyr  23/04/2007 21:24:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
anche a me ha ricordato molto Ovosodo di Virzi'....
L.P.  24/04/2007 15:13:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questa è un' altra cosa che non ho digerito el film e che ho dimenticato di inserire nel commento: l' inno alla famiglia, come se ce ne fosse bisogno.