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MIO FRATELLO E' FIGLIO UNICO regia di Daniele Luchetti

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Invia una mail all'autore del commento Gabriela     7 / 10  02/05/2007 11:36:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Idealisti, pieni d'energia, uniti dalla voglia di essere al centro dell'azione, di affrontare la vita di petto e a testa alta, dalla ricerca di un ideale per cui battersi.
Si amano e si detestano i due fratelli cresciuti a Latina negli anni '60, da famiglia operaia alla quale il boom economico darà la dimensione piccolo borghese sotto forma di una cinquecento (ma non di una casa).
Accio, personaggio tutto sommato positivo che vuole a tutti i costi stare dalla parte degli indifesi e cioè dalla parte degli ultimi. Ricerca costantemente la sua rivoluzione passando per tutte le fedi e le convinzioni: il seminario, il fascismo e il comunismo. In realtà la credibilità di destra o sinistra non è importante perché lui stesso sottolinea i difetti di entrambe le posizioni…. l’importante per lui è esserci.
Vive la crescita in bilico tra origine operaia ("La mia famiglia mi ha dato dei sani principi. Come portare la canottiera sotto la camicia, per non prendersi il raffreddore"), tradizione fascista ("Vedi in quanto tempo il duce ha costruito Sabaudia? Otto mesi e mezzo. Ci vuole di più a fare un essere umano. Umano, poi, è da vedere. E se ti esce fuori dell'altra parrocchia?"), qualunquismo nazionalpopolare ("Gli italiani sono fatti così. Sempre pronti a dare una mano a chi vince") e lontane spinte rivoluzionarie ("Intanto scoppiava la rivoluzione a Praga, a Pechino, a Parigi. Ma a Latina non succedeva niente").
Un film che rientra nella migliore tradizione della commedia all'italiana, quella in cui si ride, ma si ride amaro.
Bravissimi gli interpreti, Angela Finocchiaro nel ruolo della madre e Luca Zingaretti in quello del fascista nostalgico.
Per fortuna c’è tanto Elio Germano (bravissimo) e poco Scamarcio che, passando dai lucchetti di ponte Milvio al Lucchetti regista, può dare qualcosa in più che non solleticare i pruriti di adolescenti aspiranti veline.
Film consigliato a chi è cresciuto nella dorata gabbia degli anni '80 e pensa che il mondo sia sempre andato così come lo conosce.
maremare  04/05/2007 00:41:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ottimo commento.. solo un appunto: dal commento sembri aprezzare molto più il film rispetto al voto che hai dato.
cioè un 7 e mezzo, tipo il voto che ha dato mm. sarebbe stato molto più indicato!

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Invia una mail all'autore del commento Gabriela  04/05/2007 08:12:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si, diciamo che forse è appropriato anche un 7 e mezzo... anche se 7 non è male...
:-)

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