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IL 7 E L'8 regia di Giambattista Avellino, Salvatore Ficarra, Valentino Picone

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MadSly     4½ / 10  24/03/2009 01:03:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film nemmeno mediocre. La trama si regge tutta su un'idea che si sviluppa in modo scontato, lineare e spesso irritante, ma chepiuttosto vorrebbe solo offrire il pretesto per una serie di gag forzate e mediocri.
Ho spesso pensato che il duo fosse stato sempre sopravvalutato, ma ho approcciato questa commedia soprattutto per ricredermi visto che fondamentalmente ne avevo letto bene.
Ma figuriamoci...
Infondo spesso gli adattamenti cinematografici sono all'altezza delle loro gag, strutturate e pensate per un format diverso... e questa non può essere di certo l'eccezione che conferma laregola, anzi, disattende ancor più le aspettative.

Continuo a leggere che a molta gente è piaciuto e ha fatto ridere... personalmente non riesco proprio a pensare come e quando avrei potuto mai anche solo sorridere alla visione di questa commedia.
Putroppo è la prova che siamo abituati male e che spesso la comicità italiana e spesso basata su meccanismi banali e obsoleti, in questo caso anche resi male.

Ennesima produzione solo prettamente commerciale, senza qualità di contenuto e di sceneggiatura, ma comunque mai volgare nè scurrile. Si salva solo una regia decente ed una fotografia apprezzabile.


Da vedere solo se si ha un po' di tempo da trascorrere spegnendo il cervello, e soprattutto assolutamente se gratis.
MadSly  24/03/2009 01:07:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Correggo il terzo capoverso, scritto male per la fretta:

*"Infondo spesso gli adattamenti cinematografici dei comici da cabaret NON sono all'altezza delle loro gag..."
arturo  24/03/2009 01:12:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
già che c'eri potevi correggere anche "in fondo". Ma non perdere tempo con queste quisquilie: piuttosto corri a comprarti degli antidepressivi, che mi sembra che tu ne abbia un gran bisogno
MadSly  24/03/2009 20:12:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se non mi diverte una "comicità" insulsa e inconsistente, nemmeno provando a lasciarmici divertire, vuol dire che sono esigente, non depresso. Anche se devo ammettere che alla fine della visione di questo film per alcuni istanti ho avvertito un forte senso di VUOTO.

Ho espresso il mio parere su un titolo che reputo scadente (come molti, moltissimi altri prodotti analoghi, anche di gran lunga peggiori). Dare un sei e mezzo o un sette a questo film trovo che sia ridicolo.
Non sentirti offeso solo perchè ho fatto presente che ormai si tende sempre più ad abbassare la cultura, l'esigenza artistica ed i gusti della massa, proprio per una più semplice omologazione e commercializzazione dei prodotti mediatici. Tu purtroppo probabilmente sei una delle tante vittime di questo meccanismo...
E putroppo la colpa è del sistema... Non sentirti offeso solo perchè te lo faccio presente.

Ti consiglio di guardarti uno spettacolo di Paolo Migone, o di Gioeile Dix, oppure di Luttazzi, o di Giobbe Covatta, o di Brignano, o ancora di Benigni...

Dovremmo imparare a non accontentarci di quello che ci passa il sistema per far soldi, ma ad affinare le nostre capacità critiche, valutative e discernitive.

L'antifona è chiara... se non ti diverte un film comico con due comici famosi e acclamati, allora c'è qualcosa che non va, sei depresso... E' un vincolo mentale passivo e indotto, una spirale pericolosa e massificante. E vorrei non fosse così.

Putroppo però, giusto per concludere con sana retorica, spesso si guarda la pagliuzza negli occhi altrui senza pensare alla trave nei propri... ma IN FONDO siamo in Italia, un paese allo sfascio in tutto e per tutto.

Byez



arturo  25/03/2009 00:28:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
mamma mia, che toni apocalittici! altro che antidepressivi ti ci vogliono, amico mio. a parte gli scherzi, la battuta(ccia) era anche un invito a discernere un po' (e mi sembra che tu ne sia ancora capace): ci sono film - e comici - dozzinali e veramente deprimenti (e fra questi metterei anche Brignano, francamente), ed altri che invece tentano di fare qualcosa di meglio: e fra questi metterei anche F&P che, per carità, non saranno Stanlio e Ollio, ma non sono nemmeno i Fichi d'India, o Boldi e De Sica. Mi sembra - e a quanto pare non sono il solo a pensarlo- che nel loro lavoro mettano una cura (sceneggiatura, fotografia, regia) che in altri film del genere non trovo, e che riescano persino a comunicare qualcosa al di là della semplice storia che raccontano. Infine, i film comici popolari ci sono sempre stati, e sempre ci saranno, per fortuna: perché il pubblico è fatto anche- se non soprattutto - di gente semplice e di bocca buona, che va al cinema per farsi quattro risate. E questo cinema è inevitabilmente destinato ad essere guardato dall'alto in basso dalla critica e dagli snobboni da cineclub, salvo poi essere rivalutato qualche decennio dopo (vedi Totò, ma anche Age & Scarpelli, lo stesso Benigni, che prima di La Vita è bella stava nello stesso cesto con Pieraccioni e Panariello) Quanto al fatto di darmi dell'incolto e dell'omologato, questo mi sembra testimoniare soprattutto di un tuo pregiudizio: io vado a vedere cinema di tutti i tipi. Il giorno dopo La Matassa ho visto Frozen River, la settimana prima Mar Nero e Revolutionary Road. Se vuoi parlare di cinema "alto" hai trovato pane per i tuoi denti, e mi sa che potrei aiutarti io ad affinare le tue capacità critiche e "discernitive". Saluti.

MadSly  26/03/2009 07:23:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Cercherò di avere toni meno apocalittici...

Le mie capacità discernitive credo non siano così rovinate, e mi innalzo certo a critico onnisciente... ti assicuro che se mi sono visto Ficarra e Picone non l'ho fatto certo con grandi aspettative o con l'intento a prioristico di smontare due comici caratteristi rivolti al grande pubblico. Anzi, ero lì fiducioso nel fatto di potermi fare quattro risate, o quanto meno di svagarmi un po'... ma mi sono ritrovato davanti ad un prodotto che reputo del tutto insignificante, irritante in quanto spesso forzato, insulso in quanto costantemente inconcludente e che non mi ha divertito nemmeno un po', deludendo le mie seppur basse aspettative.
Se ti ho citato anche Brignano è perchè evidentemente pur rivolgendosi, rispetto agli altri da me citati, ad un pubblico molto più vasto, eterogeneo e di bocca buona, come tu dici, evidentemente lo trovo bravo, piacevole, molto espressivo e divertente. Questo ti dimostra che non voglio di certo fare lo snob ma che semplicemente se trovo un prodotto commerciale, ingiustificato e scarno lo valuto negativamente. Il quattro e mezzo lo posso alzare a cinque meno, ma se mi vieni a dire che merita un voto più alto a quel punto continuare a discutere è inutile.
Se a te ha divertito buon per te. E non lo dico dandoti dell'incolto o offendendoti. Dico semplicemente che senza accorgercene il sistema sta anestetizzandoci, abbassando le nostre aspettative e la soglia del nostro apprezzamento nei confronti dei prodotti cinematografici, che pur quando si prefiggono di essere solo dei semplici film comici, nemmeno tali riescono ad essere. E non basta una discreta fotografia a giustificare il prodotto finale ed il soldi ed il tempo investiti, se non per l'attesa di un mero riscontro di botteghino.
Mi aspetto più in una rivalutazione dei Vanzina, più che di questi prodotti che tentano (ma che non riescono affatto a parer mio) di fare "qualcosa di meglio".