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CARAMELLE DA UNO SCONOSCIUTO regia di Franco Ferrini

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Alpagueur     8 / 10  12/10/2020 22:02:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un misterioso killer armato di un insolito mezzo di trasporto, rasoio da barbiere e pistola da macellazione se ne va in giro la notte prendendo di mira le prostitute di Roma. Ansia e angoscia si mescolano tra di loro. Per affrontare questa minaccia le sue vittime si uniscono per elaborare una strategia di protezione e anche per scoprire chi è l'assassino. "Caramelle da uno sconosciuto" ("Sweets from a Stranger") ha una storia diversa e interessante. Di solito nei gialli le prostitute sono solo personaggi molto secondari: donne che vedi di notte in luoghi solitari (strade, parchi, ecc.), in piedi accanto al fuoco per riscaldarsi. A volte una di loro viene uccisa, ma fa parte dei loro affari (!) In "Caramelle da uno sconosciuto" le prostitute sono le vere protagoniste del film (in tutti i sensi). Ma chi si aspetta un thriller puro rimarrà sicuramente deluso. "Caramelle da uno sconosciuto" mescola scene di omicidi filmati con stile con commedia, commenti sociali, stralci di dramma e persino romanticismo. C'è una buona colonna sonora (Smaila) e una dolcissima e inquietante melodia (di 8 note contate, che sembra riecheggiare la famosa delle 7 note in nero di Fulci, ma qui è forse ancora più bella perchè in certi momenti viene accompagnata da una nenia per bambini suonata lentamente al pianoforte) sottolinea alcune scene del film. Il film è irregolare: ciò che lega tutto insieme sono l'umanità e il calore presenti per tutta la durata. La recitazione e le scene del film sembrano spontanee. "Caramelle da uno sconosciuto" è un film strano che è difficile etichettare. Ha molti elementi del giallo "classico" (il trauma scatenante, i guanti, l'assassino incappucciato, il rasoio, il particolare che non torna, la falsa pista, gli omicidi efferati e sanguinolenti) ma a tratti è anche abbastanza divertente (e talvolta commovente). Comunque il film è una vera "stravaganza" e omaggia in diversi punti i due lavori forse più belli di Dario Argento (Ferrini è stato spesso suo collaboratore, scrivendo soggetto e sceneggiatura dei vari Opera, Phenomena, Non ho sonno, La sindrome di Stendahl, Trauma, Il cartaio, Due occhi diabolici...), in alcune scene molto famose (leggere sotto lo spoiler). Consigliato a chi cerca qualcosa di diverso, questo film, il primo e unico diretto personalmente da Franco Ferrini, forse il migliore sceneggiatore di gialli italiani assieme a Dardano Sacchetti (Lo squartatore di New York, 7 note in nero, La casa con la scala nel buio, Morirai a mezzanotte...), è un piccolo gioiello. Molto bella la scena iniziale (la stessa raffigurata nella locandina del film) in cui l'assassino si avvicina alla prima vittima frontalmente in bicicletta, col fanale acceso e suonando ripetutamente il campanello, tutto incappucciato, di notte al buio, tra i due filari di siepi nel parco, col rasoio estratto. Per palati fini, che vogliono per forza il trauma infantile, il finale a sorpresa e la musiche indovinate. Come diversi altri gialli italiani purtroppo anche questo ha avuto più successo all'estero che da noi.

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