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NOI ALBINOI regia di Dagur Kári

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gerardo     9 / 10  23/10/2004 20:32:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Giocato tutto su simbolismi che esprimono l'esigenza di evasione e libertà frustrata, Noi Albinoi è un film davvero bello e importante. Il coniglio albino in gabbia, la mosca che non riesce a volare e ripete sempre lo stesso percorso sul braccio di Noi, sono presenze in cui il protagonista sembra identificarsi e coi quali interagisce per somiglianza. La spiaggia tropicale può solo vederla, Noi, in quella macchina che proietta fotogrammi ripetitivi di posti e popoli irraggiungibili. E poi l'isola, "poco più che uno sputo" sul planisfero.
Gli abitanti del villaggio accettano atavicamente il loro destino di popolo immerso nella neve e il lavoro più plausibile da fare è scavare le fosse nel cimitero innevato e tormentato dalla bufera: non resta nient'altro in quel villaggio, "in giro c'è solo morte", come dice il veggente guardando nella tazzina di caffè. Anche la voce del prete, portavoce di Dio, è lontana e distaccata e, nel dare indicazioni geografiche, pare metaforicamente sostituirsi proprio a quella divina: anche Dio ha abbandonato questo angolo di mondo e pare non gliene importi granchè delle sorti di questi uomini.