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AMERICAN BEAUTY regia di Sam Mendes

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Spotify     9 / 10  02/08/2015 01:25:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film immenso! Un'opera d'arte assolutamente straordinaria. La media è anche troppo bassa, almeno dovrebbe essere intorno all'8 e mezzo. Ha una forza magnetica impressionante, ti rapisce, ti porta in un viaggio meraviglioso che vorresti non finisse più. Mendes davvero si inventa una pellicola che è destinata a rimanere per sempre nelle nostre menti, tra l'altro non è neanche vecchissima, quindi ancora meglio. La regia è qualcosa di strepitoso: le immagini ci catturano letteralmente, non vorresti più distogliere gli occhi dallo schermo, vieni completamente trasportato in un'altra dimensione. Assolutamente fantasmagoriche le sequenze a rallentatore riguardanti i sogni erotici ad occhi aperti che fa Lester sull'amica della figlia. Qualcosa che non avevo mai visto prima. Forse scene visivamente così forti le ho viste solo in "2001" di Kubrick. Poi ho trovato che non è un film come tanti altri, soprattutto per l'atmosfera ricreata dal regista, un'atmosfera nuova. E' molto psichedelica, onirica, in un certo senso anche cupa, soprattutto per quanto riguarda la questione Lester-Angela. Infatti all'apparenza è una vicenda quasi grottesca, ma in fondo nasconde appunta un qualcosa di perverso, di, appunto, cupo, tetro. Ciò di cui parlo, alla fine, viene fuori nel finale. Il ritmo è incredibile, quasi 2 ore che passano in un lampo, e la cosa bella è per spiegare una storia così complessa, uno pensa che ci vorrebbe anche del minutaggio, e invece il regista riesce perfettamente nell'intento di non andare oltre i 120 minuti, regolandosi benissimo con il rapporto vicenda-tempo. Poi del resto, l'impianto narrativo è impeccabile, il tutto è portato avanti con scioltezza e semplicità e si riesce perfettamente a mescolare dramma e commedia nera. La direzione degli attori è incredibilmente straordinaria, da Spacey di ottiene il meglio che poteva dare, dalla Bening idem e anche da tutti gli altri attori di contorno, su tutti Mena Suvari e Wes Bentley. Poi un'altra scena di straordinario impatto è quella di Jane e Ricky insieme che si riprendono a vicenda, parlando delle loro sensazioni e altre tematiche prima di abbracciarsi sul letto. Sequenza che prende incredibilmente lo spettatore, almeno per me è stato così. Il finale è magistrale: proprio quando sembra che in Lester sia tornato un briciolo di umiltà ecco la sorpresa che non ti aspetti... Anche toccante per certi versi, visto che lui stesso guarda commosso una vecchia foto di famiglia. Mendes nel suo lavoro, mette molte tematiche, e sicuramente quella dominante è il ritratto della famiglia americana media. Vengono rappresentati come ormai i figli cominciano a cambiare alle porte del nuovo millennio, di come non comincino ad ascoltare più i genitori, i quali restano invece retrogradi e ancorati a valori che ormai stanno scomparendo. Ciò è chiaramente riscontrabile sia nel comportamento di Jane che in quello di Ricky. Insomma, con questa pellicola si è voluto fare un significativo ritratto della presa del potere da parte dei giovani sui loro genitori. Poi c'è anche il tema del marito sottomesso dalla moglie, la quale l'ha ormai ridotto a un individuo senza più emozioni, e a quest'ultimo basta vedere una bella ragazza giovane perchè si risveglino i suoi istinti sessuali. Il tema nel film viene rappresentato tra l'altro in un modo molto particolare, perchè si va ad unire al tema del riscatto personale, ritrovare una propria individualità. Concetto espresso in maniera esemplare dal regista. E poi c'è anche il tema dell'omofobia, la quale possiamo vedere quali risultati può comportare. Tutte queste cose sono trasportate sullo schermo in un modo unico e inarrivabile. Ahh, poi alcune inquadrature sono molto suggestive e volutamente ironiche, come ad esempio quella della famiglia riunita tutta quanta a tavola, ma che non fa altro che litigare. Le diverse scene con un tasso di comicità sono troppo spassose e strappano risate a morire, seppur alcune hanno dei toni drammatici. In generale, l'oscar è stato sacro. La fotografia è buona, non mi è sembrata proprio eccezionale, però nel complesso è apprezzabile. Sceneggiatura fantastica, originale, malata, una di quelle mai viste prima. Nessun intoppo, nessuna falla. Sviluppo dei personaggi incredibile e dialoghi impeccabili. Non capisco come abbia fatto a non candidarsi al massimo premio. Colonna sonora molto bella e molto adatta, ironica e profonda. Il cast è spaziale: Spacey sfodera un'interpretazione unica, difficile da spiegare, l'unica cosa che posso dire è che è stato strabiliante. La Bening è stata perfetta nel ruolo di una moglie frustrata e isterica. L'oscar forse eccessivo, ma comunque nulla da dire. Bravi anche Bentley e Cooper.

Un'opera profonda, intensa. Divertente e triste allo stesso tempo. Vorresti non finisse mai. Questo, signore e signori è "American Beauty". CAPOLAVORO.