Alpagueur 4 / 10 16/10/2020 12:16:18 » Rispondi Dopo "Non ho sonno" speravo che la carriera di Argento potesse tornare ad un punto di ascesa positivo, ma dopo aver visto questo casino sono sicuro di essermi sbagliato davvero: brutta recitazione, trama derivativa e folle, doppiaggio terribile (eh sì, questo film è stato girato in inglese e doppiato in italiano con risultati terribili), non un solo momento di tensione dal genio del giallo degli anni '70; come nella sindrome di Stendhal, abbiamo ancora altra volta una poliziotta al timone della storia (la bella e brava Stefania Rocca, qui in uno dei suoi peggiori spettacoli della sua carriera) e il risultato è una storia confusa, con l'unica piccola scintilla di genialità nell'alibi di depistaggio del maniaco (che però è talmente stupido e privo di fantasia che commette il suo secondo delitto proprio a mezzogiorno quando spara il cannone del Gianicolo). L'unica scena inquietante è stata la fuga attraverso uno dei condotti fognari, con conseguente caduta in acqua e morte di Remo, nel Tevere (che binomio!). Alla fine mi sono dovuto rassegnare, "Non ho sonno" è stato davvero il canto del cigno di Dario Argento...
Il movente è un classico, uno dei soliti tre (la gelosia), l'assassino è così facilmente intuibile sin dall'inizio che lo spettatore pensa automaticamente ad altri, Muccino è indecente, la colluttazione finale tra i binari entrambi legati con lei che cerca di destabilizzarlo psicologicamente durante una partita a videopoker sul portatile è quanto di più ridicolo e comico sia mai accaduto nel finale di un giallo/thriller. Non potevo crederci.