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THE GRANDMOTHER regia di David Lynch

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     9 / 10  12/02/2014 11:09:16 » Rispondi
Un ragazzino maltrattato da genitori più simili a bestie che esseri umani trova conforto della nonna, unico sollievo alle angherie che quotidianamente subisce.
Inquietante e oscuro, "The Grandmother" è un mediometraggio in cui Lynch (appena 24enne) espone in modo già molto maturo alcuni temi che torneranno nella sua filmografia e in particolar modo nel capolavoro "Eraserhead"; in soldoni trattasi di riuscitissima sperimentazione avanguardistica, focalizzata su orrori domestici racchiusi in un appartamento dall'arredo scarno e perennemente avvolto da ombre impenetrabili.
Il regista come consuetudine viaggia su binari non sempre di facile fruizione o direttamente decriptabili da noi poveri mortali, la sua, tuttavia, resta una tenebrosa e seducente amalgama tra realtà e fantasie generate dalla disperazione più cupa.
L'idea della nonna partorita dall'albero è geniale, come l'iter che ne decreta la venuta al mondo con terriccio adeguatamente predisposto a ricevere un seme in seguito innaffiato a puntino. La scena della nascita è indimenticabile, stesso dicasi di quella in cui il protagonista chiede aiuto mentre la nonna agonizza.
Ammirevoli le sequenze animate realizzate dallo stesso Lynch, in cui il tratto grezzo e minaccioso del regista rende giustizia alle fantasie più estreme del ragazzino. Decisamente affascinante il montaggio velocizzato, vero fiore all'occhiello insieme all'utilizzo del sonoro; Lynch dimostra grande talento, modulando l'angoscia su note disturbanti accorpate al girato secondo le sue esclusive (e geniali) regole.