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YOUNG THUGS: NOSTALGIA regia di Takashi Miike

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elio91     7½ / 10  29/06/2011 17:07:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Capitolo finale di Young Thugs che già dal titolo rimanda alla nostalgia ed al passato; se nel precedente Innocent Blood ci si era preoccupati di mostrare il passaggio dall'età adoloscenziale a quella adulta con storia d'amore che si interrompevano,legami non ancora del tutto sviluppati per immaturità e presa di coscienza di sé (o di inscoscienza...), in Nostalgia si torna ancora più indietro e alla radice. Interessa infatti l'infanzia e il passaggio all'adolescenza,da innocenza ad innocenza.
Ecco allora che sparisce qualsiasi forma di cattiveria o violenza,anche quando sembra di vedere scontri esagerati sullo schermo che in realtà vanno a significare qualcos'altro di più puro ed innocente (mi riferisco ovviamente a tutte le botte che si danno padre e figlio). Anzi,sembrerà strano dire questo quando si sta parlando di un film "tranquillo" di Miike che ha addirittura una scena di sodomizzazione,ma appunto questa sequenza come tante altre rientrano in un ambito grottesco lontano dalla perversione morbosa o crudele poiché si sta affrontando una tematica fondamentale per capire l'universo Miike,ovvero la fanciullezza. Le uniche armi che usa sono quelle della fantasia,la crudeltà non c'è ed è riservata ad un altro mondo che poi il regista avrà modo di affrontare tante di quelle volte da essersi fatto etichettare come regista violento e misogino.

In Young Thugs quello che davvero interessa sono i rapporti conflittuali tra genitori e figli ambientati in un passato in cui tutto diventa scoperta: scoperta del sesso prima di tutto,e anche della morte. Dove anche un atto di masturbazione porta a volare... ma è questo uso del grottesco che non deve trarre in inganno,non c'è alcuna voglia di scandalizzare in questo film per il regista come suo solito. In Innocent Blood il conflitto si veniva a creare per una storia d'amore tra il protagonista Riichi e la sua ragazza,nel caso specifico nulla di tutto questo; la futura fidanzata della protagonista rimane sullo sfondo anche se si riserva un paio di scene significative (mestruazioni e timido saluto finale),il rapporto significativo è quello tra Riichi e suo padre: ubriacone anche violento,che cornifica la moglie in continuazione ed incredibilmente incosciente ma che allo stesso tempo vuole un bene dell'anima a suo figlio,la scena iniziale è stupenda e rimarca questo aspetto. I loro scontri fisici e verbali sono qualcosa di più che semplice violenza e vanno a confluire in una comprensione maggiore del loro rapporto sempre conflittuale,così come sarà stato (e questo è sottinteso) tra il nonno e il padre di Riichi.

Molto carina la sequenza in cui il Riichi del film incontra il Riichi scrittore delle storie da cui è stata tratta la trilogia cinematografica.