caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

NITRATO D'ARGENTO regia di Marco Ferreri

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
76mm     6 / 10  21/11/2023 13:46:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Più che un omaggio alla storia del cinema si tratta di un excursus nello sviluppo della sala cinematografica intesa come luogo fisico.
Il film è composto da varie mini sequenze, tutte autoconclusive e piuttosto slegate fra loro, che mostrano l'evolversi della tipologia di fruizione della sala da parte degli spettatori, dalle origini ai giorni nostri (in realtà agli inizi degli anni '90), in relazione al periodo storico collegato.
L'idea è sicuramente valida, ma se l'intenzione di Ferreri era quella di graffiare come di consueto devo dire che stavolta non ha colto nel segno perchè il suo affresco ha un respiro molto più nostalgico e malinconico che satirico e corrosivo.
In alcuni momenti riesce ancora a volare molto alto, come nella sequenza autocitazionista relativa ai problemi censori per La grande abbuffata o in quella dove i sessantottini proiettano Stromboli sul muro di un ristorante e una povera derelitta corre ad abbracciare l'immagine della Bergman, momento veramente forte e commovente che non a caso è diventato l'immagine di locandina del film.
La maggior parte delle scenette va però dal banale al confuso e dal criptico all'irricevibile, e l'impressione generale è quella di un Ferreri non lucidissimo, probabilmente già minato nella salute (ci lascerà l'anno successivo).
Tutto sommato come film testamento ci può anche stare vista la tipologia dell'opera, ma la mai troppo celebrata carriera del grande maestro milanese avrebbe meritato una chiusa più incisiva.