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NITRATO D'ARGENTO regia di Marco Ferreri

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amterme63     7 / 10  25/09/2010 22:58:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Cosa fa una persona prima di morire? Celebra e ringrazia ciò che gli ha riempito la vita. Ferreri dunque, sapendo che ormai stava per calare il sipario della vita, ha pensato di omaggiare lo strumento artistico che lo ha occupato per tanto tempo: il cinema.
Decide di farlo focalizzando il suo sguardo non sull'atto del fare cinema, ma sull'anima vera di questa fonte di arte e divertimento: l'effetto che ha e ha avuto sugli spettatori.
Il film in pratica è una carrellata di scene che, partendo dall'invenzione del cinema, alternano spezzoni di vecchi film intervallati con riprese su immaginari fruitori dell'epoca.
Non è semplicemente un'operazione di Amarcord o di Graffiti. L'occhio della mdp non è un occhio documentario o distaccato, ma è partecipe ed emotivamente complice di ciò che avviene nel magico momento in cui delle immagini si formano e si muovono su di uno schermo.
Cinema, pubblico, vita vissuta si susseguono ininterrotti e in qualche maniera stimolano la nostra attenzione. Si resta certamente affascinati da questi spezzoni sintetici di passato, visti in maniera artistica e sentimentale. Del resto tanti altri film di Ferreri erano anche una specie di riflessione sul senso dell'immagine del passato proiettata sul presente.
Anche in questo film ricorre questo "topos" come ad esempio nella scena della proiezione di Ingrid Bergam di Stromboli sulla gente a mangiare fuori di un ristorante.
E' un'operazione molto sottile, a tratti malinconica e commossa, che rischia però spesso di risultare un po' monotona e ripetitiva.
Non manca neanche qui la considerazione aspra e disillusa tipica dei finali dei film di Ferreri. "Nitrato d'argento" si apre e si chiude con la rappresentazione degli spettatori attuali che vanno al cinema: manichini tutti uguali, vuoti pupazzi.
Non è in declino il cinema, è in declino il genere umano. Questa è l'ultima "provocazione" che ci lascia in eredità il grande Marco Ferreri.