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HOSTEL: PART II regia di Eli Roth

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Invia una mail all'autore del commento piernelweb     5 / 10  18/11/2007 13:42:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sicuramente migliore del primo inguardabile Hostel, ma Eli Roth (che gode dell'indiscutibile privilegio di essere supportato da un nome importante come quello di Tarantino) è ancora al di sotto della sufficienza. Il life-motive è praticamente lo stesso, questa volta il gruppo di malcapitati che cadranno nella trappola dell'ostello degli orrori è costituito da sole donne. La prima parte, anticamera all'efferatezza finali, è la migliore: la regia fa presagire senza aver fretta di mostrare, curando i dialoghi e le location in maniera da non accontentare solamente sprovveduti teenagers. Al momento della verità, tuttavia, la debolezza della regia è lampante: i rivoli di sangue che scorrono sulle vittime gocciolando sui pavimenti e sui corpi dei carnefici non spaventano nè impressionano; non inquadratura diversa non un momento di tensione vera. La sceneggiatura non si pone neppure il problema della verosimiglianza nell'ipotizzare una società criminale che uccide quotidianamente ordate di turisti americani senza che nessuno nel mondo globale del 2007 se ne accorga o si metta in moto per scoprirlo. Fanno sorridere le conversioni di coscienza dei due amici borghesi all'atto dell'esecuzione acqustata come in un asta su E-Bay. Occorre annotare che il successo commerciale delle saghe di Hostel e Saw segnano il trionfo nel pubblico giovane del torture-movie dove mostrare ogni genere di efferratezze è ben più importante che coinvolgere psicologicamente lo spettatore. Solo per amanti del genere