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HOSTEL: PART II regia di Eli Roth

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oh dae-soo     6 / 10  11/08/2010 00:53:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE: il commento potrebbe contenere anticipazioni.

Quando mi avvicino a pellicole "completamente" di genere (nel senso che escludono del tutto la visione ai non amanti dello stesso) mi piace avere sempre un atteggiamento, e di conseguenza, un voto molto relativo, affatto assoluto. Ed è per questo che HOSTEL PART 2 raggiunge a mio avviso tranquillamente la sufficienza se preso soltanto per quello che è: un torture movie.
I difetti son tanti, soprattutto l'incredibile stereotipazione fatta di italiani ( magliette di Totti e Toni, Ollelle Ollallà, W la f... sui muri e altre amenità) e degli slovacchi, peraltro quest'ultima già mostrata nel primo capitolo: omoni grossi e stupidi che in cambio di soldi "capitalisti" organizzano il macello ai ricchi. Per non parlare poi di alcune recitazioni, malgrado siano buone quelle di almeno due delle protagoniste e dei 2 torturatori. Assolutamente evitabile poi l'assurdo finale con il macabro "torello".
Paradossalmente i pregi maggiori vengono dalla sceneggiatura che sembra stata scritta in almeno 2 giorni lavorativi anzichè l'unico di solito bastevole per tali film. Vediamo perchè.
Interessante intanto l'inizio, nel quale grazie all'espediente del sogno (rivelatosi tale in seguito) ambientato nell'ospedale riusciamo ad avere una specie di "nelle puntate precedenti" di lostiana memoria.
Quelli che mi sono più piaciuti sono i 2 ribaltamenti che ci propina Roth, almeno uno per me non preventivabile. Il primo riguarda l'ultima ragazza rimasta, che da torturata diviene torturatrice. Fin qui niente di speciale, ma azzeccato il fatto diventi lei stessa cliente e compratrice, in pratica torturatrice "ufficiale". Facile vedere dietro ciò il concetto dei soldi che comprano tutto, anche la vita e la morte.
Poi, i 2 torturatori. Il cinico e cattivo che si pente, il buono e insicuro che diventa una belva (tra l'altro per colpa di un misunderstanding, credeva che l'amico fosse stato ucciso da una delle ragazze). Sinceramente non mi aspettavo tutto ciò, anzi mi vedevo già il buon padre di famiglia fuggire con la ragazza da torturare.

A livello visivo ottima (parliamo sempre di fiction e di relatività di genere) la scena del bagno di sangue, veramente suggestiva e sufficientemente malata, tra l'altro in montaggio alternato con la scena del bagno alle terme, a testimonianza che il buon Roth ha letto la pagina in cui si parla del montaggio analogico sul manuale del cinema.
Assurde ma funzionanti all'uopo le scene dell'asta e della stanza dei trofei. Insomma, un discreto prodotto per chi ama veder la gente soffrire. Finchè tutto è palesemente finto e dal retrogusto quasi ironico passi. Il problema è che c'è gente che gode se quello che vede è il più possibile veritiero o, D.io me ne guardi, addirittura vero.