Boromir 8½ / 10 29/07/2023 13:59:33 » Rispondi Sullo sfondo sognante di una Parigi di mostruoso fotorealismo digitale, l'improbabile amicizia tra un goffo sguattero e un ratto con l'innato talento culinario. Se la qualità dell'animazione segna sempre più netti passi avanti rispetto ai già clamorosi predecessori Pixar per quanto riguarda la mimica dei personaggi, l'altissima definizione dei dettagli (forse solo lo Studio Ghibli riesce a rendere così consistente e "saporito" il cibo disegnato) e il virtuosismo registico (tanto che Brad Bird verrà poi chiamato a rinfrescare la saga di Mission: Impossible), ciò che è davvero memorabile è la profondità di pensiero e di sfaccettature psicologiche rintracciabili in una storia piena d'ironia e ritmo. Ancor più dei temi di integrazione e "volontà di potenza", è importante la riflessione sul rapporto tra arte e critica, impersonata da quell'Anton Ego che ha finito per rappresentare in sé tutta la grandezza del film. Tanto che proprio a lui è dedicata la scena più proustiana e pregna di poesia.