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INTERIORS regia di Woody Allen

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DankoCardi     8 / 10  30/04/2020 23:11:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Premetto che per me Woody Allen è solo lo spassoso comico, quello dei suoi primi film, quindi è per mera curiosità e con tutte le perplessità possibili che ho deciso di visionare questa sua prima opera drammatica. Devo dire che mi ha molto sorpreso: mi aspettavo un indigesto pappone e ad onor del vero la pellicola non è molto facile eppure non annoia e se presa nel verso giusto riesce addirittura ad apparire scorrevole. Ad Allen piace scrivere e così grazie ad una serie di dialoghi serrati che esplicano la psicologia umana (si vede che anni di terapia hanno fatto bene non alla sua psiche ma al suo modo di scrivere) si scava all'interno di una famiglia, si assiste alla sua sistematica disgregazione portata da una madre psicotica che usa la sua professione cioè quella di arredare gli interni (appunto Interiors) per colmare il vuoto che ha dentro di se. Ma questo lo appendiamo solo alla fine tramite il monologo della figlia Joey, la più fragile ed insicura quella che amava di più la madre ma s vedeva scavalcata negli affetti dalla sorella più grande Renata e che poi, proprio per queste tare, nella vita non è riuscita a realizzarsi. I dialoghi del film sono come i pezzi di un puzzle che dall'inizio alla fine combaciano alla perfezione. La regia di Allen si basa molto sui piani sequenza ed è quasi priva di stacchi, controcampi o dettagli; questo può far pensare che si concentri principalmente sulla recitazione degli interpreti...ma se leggete la sua autobiografia (come stò facendo io) vi renderete conto che lo faceva più che altro per pigrizia e fretta. Nonostante questo riesce a trasformare molte inquadrature in vere e proprie opere d'arte. Geniale: non ci si accorge della totale assenza di colonna sonora! Un cinefilo degno di questo nome non può perderselo!