jack_torrence 7 / 10 22/11/2010 14:32:16 » Rispondi Una delle più originali allegorie dell'amore che si siano mai viste al cinema.
Al di là dei soliti difetti del cinema di Leconte (su tutti, l'esibita costruzione dell'allegoria e di un favolismo artefatto, in cui spesso è difficile che i personaggi abbiano una loro effettiva veracità - limitando di conseguenza la possibilità che lo spettatore possa, realmente, affezionarsi a loro), questo film riesce a catturare, anche grazie allo stile particolarmente febbrile della messinscena (invece non vedo l'urgenza del B/N).
L'amore come scommessa e forza che resiste finché ci si crede: finché gli si dà il carburante della propria fiducia. E il rapporto di coppia come "follia" che vive e si alimenta di un segreto interno alla stessa coppia, esclusivo: "follia" pericolosa quanto può esserlo il lancio dei coltelli (peccato solo che il rischio mortale lo corra solo lei...cosa che impedisce alla metafora di avere una forza superiore). Un segreto che non può essere rapito, ma la cui presenza si intuisce ed emana al momento del "numero", ed affascina chi assiste (al lancio di coltelli, come al film).
Daniel Auteil in una delle sue più notevoli interpretazioni.