paul 10 / 10 10/05/2004 13:33:07 » Rispondi Kubrick prosegue il proprio personale discorso sulla storia dell'umanità, negando proprio la Storia. Ogni possibilità di riscatto può avvenire solamente attraverso un ritorno pre-età dell'oro oppure alla preistoria: o anche attraverso la luccicanza dei bambini (ma in questo film il figlio di Barry muore tragicamente, non offrendo perciò al padre nessuna speranza futura). Un film di incredibile qualità, sembra veramente di essere XVIII secolo. Attraverso la sontuosa fotografia di John Alcott ( in luce naturale, solo Benoit Debie con Dogma riuscirà ad eguagliarlo) coadiuvata da Kubrick; attraverso la scenografia di Ken Adam ( ispirata ai quadri naturalistici dei pittori inglesi Joshua Reynolds, John Constable, Thomas Gainsborough, William Hogarth e ai ritratti settecenteschi di alcuni di loro); attraverso la musica di Bach, Haendel, Mozart. Curiosità: fu l'unico film che, dopo il suo volontario autoesilio nel 1966, Kubrick girò non solamente in Inghilterra. Alcune riprese infatti vennero effettuate in Irlanda e in Germania (in questo ultimo caso però Kubrick diede delle dettagliatissime istruzioni di ripresa agli operatori senza recarvisi di persona).
The Jack 10/05/2004 16:24:06 » Rispondi Ancora padre-figlio, età dell'ora, luccicanza ... tema presente in tutti i film di Kubrick.
Devi mandarmi un copia incolla di queste tue riflessioni filosofiche o il libro o il sito dove le hai trovate ...
... sono curioso!
Che poi è il tema di 2001 ... o no?
Mah,
Jack!
paul 10/05/2004 17:56:29 » Rispondi Ti consiglio un libro su tutti: "L'Universo gli dei, gli uomini" di Jean-Pierre Vernant. Per quanto riguarda la luccicanza dei bambini tutti i libri di Bruno Bettelheim (uno degli scrittori preferiti da Kubrick) ed in particolar modo: "Il Mondo incantato. Importanza e significati psicoanalitici delle fiabe". Un saluto.