caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

QUANDO VOLANO LE CICOGNE regia di Michail K. Kalatozov

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
stratoZ     9 / 10  17/01/2024 13:01:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Opera incredibile di Kalatozov, film struggente dalla potenza visiva altissima, raramente ho visto una tecnica così preponderante ma allo stesso tempo così aderente al significato delle immagini e all'emozione, la cura di ogni quadro, ogni dettaglio visivo riesce ad essere una goduria per gli occhi e allo stesso tempo a non essere mai ridondante nella storia, che nella sua semplicità punta ad una messa in scena curatissima, dalle interpretazioni agli aspetti visivi per arrivare ad emozionare anche il cuore più duro.

Il film narra semplicemente di una storia d'amore ambientata negli anni della guerra, come ho anticipato prima sarebbe un soggetto molto semplice, Veronica e Boris sono due giovani innamorati, che pianificano di sposarsi prima o poi, improvvisamente arriva l'annuncio dell'entrata in guerra dell'Unione sovietica, al tempo una guerra molto sentita, per combattere il nemico nazista, ecco che Boris spinto dagli ideali di dovere e patriottismo si arruola.
Veronica rimarrà inizialmente da sola, sperando soltanto di ricevere lettera da Boris dal fronte, che mai arriveranno, già queste sequenze mostrano una Veronica disperata e si passa dall'euforia di una storia d'amore appena nata, ricca di infatuazione e gioia intrinseca, corredata anche da uno stile umoristico di fondo, ad una struggente attesa di una notizia di Boris, con le paranoie che ne conseguono, "è ancora vivo?", "sarà la posta che non funziona al tempo di guerra?", "mi avrà dimenticata?", Kalatozov gestisce benissimo questi tempi, dilatandoli e regalando un pathos emotivo fortissimo anche allo spettatore, indugia ripetutamente sui primi piani di Veronica, su di lei affranta al telefono alla ricerca di sue notizie, il tutto mantenendo un lirismo contenuto e senza cadere mai in melensità eccessive, i dialoghi sono minimali, la messa in scena si occupa di catturare i sentimenti attraverso le immagini, un po' devo dire questo stile qua, più che sovietico, mi è sembrato analogo al Realismo poetico francese di qualche decennio prima, complice anche qualche sequenza surreale piena di speranza.

Il tempo passerà, lentamente ma passerà, Veronica sotto le bombe perde pure i suoi familiari, in una scena terribile, l'unica consolazione, per modo di dire, che le resterà è Marko, il cugino di Boris da sempre infatuato da lei, che in un momento di debolezza la convincerà a sposarlo - tra l'altro che scena è? Con il piano sincopato che si ripete ossessivamente assieme ai rumori dei bombardamenti, flash ripetuti e quei primi piani di Veronica impaurita e Marko così inquietante, uno dei momenti più intensi del film -
Scelta di cui Veronica in realtà si pentirà ben presto, anche dopo essersi trasferita lontano dalla grande città per evitare ulteriori bombardamenti, vivendo sempre nella speranza di rivedere Boris prima o poi.

Nel frattempo, in una sequenza straordinaria, ci viene mostrata quella che dovrebbe essere la probabile, ma non certa morte di Boris, che viene colpito da un proiettile e perde i sensi, con quella soggettiva del cielo e la camera che cade all'indietro e poi inizia a girare, mettendo in sovraimpressione i bei momenti con Veronica e i pensieri di quello che sarebbe potuto essere, una scena dilaniante quanto bella visivamente, che però lascia il dubbio se effettivamente Boris sia morto o si sia salvato per miracolo. Momento ambientato nelle paludose foreste dell'est europa in cui altri sovietici ci mostreranno ancora gli orrori della guerra in altre grandi opere come "L'infanzia di Ivan" e "Va e vedi"

Uno stratagemma che per la seconda parte di film lascerà lo spettatore a sperare con Veronica, anche quando le verrà comunicato della morte di Boris, lei resterà sempre con una speranza, dato che il soldato che la comunica non l'ha visto seppellire, ma solo cadere dopo essere stato sparato, una speranza quasi irrazionale che però viene dal profondo, una fede viscerale tenuta in vita dall'amore che si consumerà nell'ultima devastante sequenza in cui a guerra vinta Veronica avrà la conferma dal migliore amico di Boris della sua morte, scoppiando in lacrime in mezzo a migliaia di persone festose per aver rincontrato i loro amati ancora vivi, ecco lì mi stava uscendo la lacrimuccia, con Veronica che arriva alla rassegnazione e regala quei fiori, come simbolo di una rinascita per un futuro migliore, con tanto di bambino appena nato porso verso il cielo a simboleggiarlo e le cicogne, o gru, dipende dalla traduzione, che volano di nuovo in ricordo dei momenti passati con Boris.

Tutta la storia è accompagnata da una componente visiva semplicemente illegale, tante scene ricorrono nella mente dello spettatore dopo la visione, da menzione è sicuramente la scena dell'arruolamento con quel pianosequenza tutto fatto di primi piani a mostrare il dramma privato di ogni singola persona di fronte agli affetti che partono in guerra, un momento toccantissimo, ma ce ne sarebbero da dire, i campi lunghi sulla piazza, il giocoso inseguimento iniziale sulle scale e via dicendo.

Film semplicemente straordinario per come riesce a coniugare sentimenti ed immagini con una tecnica sublime e delle interpretazioni altissime, azzarderei a definirlo uno dei film d'amore più belli di sempre.