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IL MINESTRONE regia di Sergio Citti

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pier91     9 / 10  31/08/2012 19:25:39Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Racconto di un esodo esilarante e commovente, surreale eppure concretissimo.
Difficile stabilire in quale misura la Fame di Citti sia corporeità, in quale allegoria. A me pare che in ogni caso nasconda il terrore che cuore e cervello, loro così metafisici e ideali, sprofondino nella voragine dello stomaco, volgare e schiavizzante, legato ad un bisogno che è spesso motivo di dolente vergogna.
Fra il grande digiuno e la grande abbuffata, nella terra di nessuno ("estero" la chiama Gaber), sembra risiedere il segreto della felice sazietà.

"- ..Perché questo mondo è un cesso.
- E beato chi ci può ca.gare. "