caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

IL PRIGIONIERO DEL TERRORE regia di Fritz Lang

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
amterme63     7 / 10  12/06/2011 15:58:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un buon film del periodo americano di Lang. L'impianto è rigorosamente classico. Il genere è quello del thriller di tipo politico-spionistico. Ci sono però sfumature che fanno pensare agli intrighi a sfondo psicologico ed etico tipici di Hitchcock, alle atmosfere dei contemporanei film noir e infine tocchi da melodramma amoroso.
Il protagonista (il tipico borghese perbene) infatti è implicato suo malgrado in situazioni decisamente complesse e più grandi di lui. Soprattutto si trova a essere inseguito come colpevole di delitti e tenta in tutte le maniere di dimostrare la propria innocenza. C'è quindi il tipico gioco hitchcockiano dell'apparenza che non sempre corrisponde alla verità. Lo stesso dicasi per le persone con cui viene in contatto il protagonista: quello che sembra il cattivo e il persecutore è invece chi lo vuole salvare, quello che si offre cortesemente di aiutarlo invece lo vuole incastrare. La regia ovviamente asseconda il gioco e fa apparire tutto esattamente come il protagonista lo percepisce in quel momento.
C'è poi il tipico senso di colpa che è in pratica una costante del cinema americano dell'epoca. I personaggi hanno tutti dei pesi dentro, dei rimorsi, che devono in qualche maniera metabolizzare e farsene una ragione. E' un po' la metafora dei soldati in guerra che devono superare lo shock dell'uccisione di altri esseri umani e l'impatto delle distruzioni a cui sono costretti dal "dovere".
Del noir c'è l'atmosfera cupa, claustrofobica, piena di contrasti luci-ombre. Le inquadrature iniziali sono estremamente suggestive, fra le più belle del periodo americano di Lang. Notevole poi la scena della seduta spiritica (che richiama i film su Mabuse). Ci sono poi le donne fatali (una in particolare è interpretata da una donna molto alta e longilinea, decisamente "dominante" e imponente).
Il tocco da melodramma è dato invece dalla protagonista femminile, la tipica dolce biondina, un po' ingenua ma generosa e disposta a tutto per il protagonista, di cui invariabilmente si innamora.
Da notare alcuni tentativi di ironia, ma questa vena proprio non si addice a Lang.