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VELLUTO BLU regia di David Lynch

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Terry Malloy     8½ / 10  30/04/2007 20:45:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grande film del divino David Lynch.
è probabilmente il film più anti-americano del regista. fin da subito si nota, in uno che forse è tra gli inizi più belli della storia del cinema, come ironicamente egli sottoponga lo spettatore ai più svariati sterotipi americani...e ce ne sono tanti, troppi. poi crea questo ambiguo personaggio, ossia Geoffrey che incarna l'ideale americano del giovane ventenne (mentre S.King lo ha fatto in versione ridotta nel suo capolavoro "Art Pupil" nella raccolta Stagioni Diverse con il terrificante ragazzino Todd), infatti con l'abilità magistrale in suo possesso Lynch descrive in un'ininterrotta poesia visiva grottesca e perversa ineguagliata nel tempo nel dettaglio tutto ciò che c'è di apparentemente lodevole, ma sotto una vestaglia di velluto blu orribile e tremendo, nel gene americano: la curiosità del ragazzo, l'amore per l'indagine e il rischio, l'ottimismo sempre pronto, il sorriso rassicurante, l'ipocrisia nei rapporti, l'impavidità i quali, salvo la penultima, possono sembrare buone qualità, ma possono anche portare in un mondo nascosto sotto una patina vellutata di buonismo e falsità. questo film è eccezionale, notate come tutto confluisca nel messaggio del film, dalla fotografia, alla regia, dalle interpretazioni alla grande geniale, stratosferica trovata della canzone "Blue Velvet" (meravigliosa) che trascina al suo interno e svela tutta la ***** che c'è nella società americana. la libidine, la perversità, l'occulto trovano il loro nutrimento nella sensulità fatale delle labbra della Rossellini (splendida e brava) nell'ambiente poco ortodosso di un night e nella copertura edulcorata e stagnante della sua vestaglia. Dennis Hopper è il tipico mostro cittadino che lavora di notte e attua vere e proprie empietà nascoste e dissimulate dal perbenismo educato e civile americano. il finale è da prendere con sottile ironia, seppur alla fine tutto torni alla normalità il genio Lynchiano inserisce un piccolissimo particolare: il becco del pettirosso, insudiciato dagli insetti morti mangiati. nella personificazione dell'Amore si ha una sineddoche contenutistica importante: secondo la logica di Laura Dern infatti la società si confà nell'Amore, ma nella società AMERICANA l'amore è anche quello fra Hopper e la Rossellini e vediamo come si nutra anche di insetti morti e orripilanti come Frank.
bugman  20/09/2008 17:57:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma secondo te quello che Frank dice (mammina,torna papà) mentre Jeffrey è nascosto dentro l'armadio sono reminescenze dell'infanzia di Frank, dovuti a violenze subite, o sono frutto dell'immaginazione di Jeffrey??
Terry Malloy  21/09/2008 10:31:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
minchia, io non mi ricordo nulla di quel film. l'ho visto almeno due anni fa, non posso esserti d'aiuto!