Gabo Viola 7½ / 10 01/11/2011 00:31:36 » Rispondi Ennesima prova da maestro per Ferreri che popola la sua pellicola con un vento radiottivo. Il museo con il formaggio, le polaroid di città affollate, sono solo un pallido ricordo di una società atomica che riscopre la caverna e la paura come coordinate della vita quotidiana. Bello davvero, sempre folle e lucido. Un surrealismo così umano e semplice raramente lo si vede da altri cineasti.