elio91 7 / 10 25/06/2014 14:06:25 » Rispondi Ferreri è il cineasta italiano più sottovalutato di sempre. I suoi film intrisi di surrealismo cinico e disincantato sono, almeno per me, difficili da vedere: mi sento quasi male, disgustato e spaventato. Sarà che mi ci rivedo. Poi, ovvio, non sempre tutto funziona al meglio: ne "Il seme dell'uomo" credo che la lentezza e alcune sequenze di gran lunga troppo sperimentali non facciano il bene della pellicola. Ma ne vale comunque la pena per il minimalismo e la sottrazione operata dal regista, funzionale alla storia e al senso visivo come poche altre cose. Senza effetti speciali di sorta, con soluzioni grottesche, Ferreri riesce a rendere il delirio post-atomico più credibile di un film con miliardi di budget, raccontando una parabola sull'uomo e la sua meschinità nell'ergersi a divino "conquistatore". Il finale è beffardo quanto basta, seppur quasi prevedibile. Direi addirittura liberatorio.