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GRINDHOUSE - A PROVA DI MORTE regia di Quentin Tarantino

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Satyr     8½ / 10  04/06/2007 22:29:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Death Proof è un film tarantiniano al cento per cento, è un b-movie sporco, sudicio e dannatamente affascinante, è l'omaggio del regista a un tipo di cinema morto e sepolto da parecchi anni con citazioni, autocitazioni, lunghi monologhi e improvvisi scoppi di violenza in pieno Tarantino-style... Death Proof è un giocattolone non-sense di personaggi dipinti superficialmente ma tutti maledettamente funzionali, è un prodotto folle,libero e soprattutto privo di giustificazioni, è un cult già nel momento in cui il regista comincia a concepirlo, ma soprattutto (e questo purtroppo lo dico con grande amarezza) è l'ennesima prova di cattiva distribuzione: tutti sanno come nasce il prodotto GrindHouse, quindi inutile prolungarmi, ma vedere l'opera pompata di un lavoro nato e concepito in tutt'altra maniera è davvero un peccato... niente fake trailer, niente paghi uno prendi due, tutto ridotto a subdola operazione commerciale, progetto completamente snaturato con il film di Rodriguez rimandato a settembre (e, notizia letta oggi, non è detto neanche che arrivi nelle sale).

Per apprezzare fino in fondo la pellicola bisogna amare il cinema del regista, bisogna immergersi nel suo mondo fatto di eccessi, ma soprattutto bisogna entrare in sala e stare alle regole del gioco: i lunghi dialoghi sempre molto articolati sono una delle attrazioni principali dei film di Tarantino e anche in quest'occasione risultano vincenti, ironici e taglienti, soprattutto nella prima parte... il problema fondamentale risiede nella schematica e appositamente elementare sceneggiatura della pellicola, con la mancanza dell'intreccio che spesso evidenzia il malcontento degli spettatori... per chi scrive invece il film funziona alla grande, è un piccolo gioiello capace di incollare alla poltrona fino all'ultimo fotogramma con sequenze letteralmente magistrali

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER, un uso sempre geniale delle musiche è un'innata capacita nella gestione del cast a disposizione, sempre amalgamato e valorizzato in maniera perfetta (che piacere rivedere il vecchio Russel...).

Era da tempo che non vedevo una platea cosi coinvolta, tra applausi scroscianti alla prima apparizione del regista nei panni del bar-man o nel fulminate finale con la scritta The End che piomba sullo schermo... in attesa della versione originale, riamane il rammarico per un'operazione malamente sfruttata.
Gabriela  05/06/2007 08:59:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bravo Satyr, come sempre riesci a incuriosire con il tuo ottimo commento preciso e interessante.
Vado questa sera :-)
Satyr  05/06/2007 11:17:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
grazie gabri :)...aspetto di conoscere la tua opinione!