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SALVADOR - 26 ANNI CONTRO regia di Manuel Huerga

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6 / 10  18/11/2008 13:45:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film diviso in due parti ben distinte,poco riuscita la prima,molto ben realizzata e coinvolgente la seconda.
“Salvador” racconta inizialmente in flashback le gesta di un giovane militante spagnolo di estrema sinistra,determinato a dichiarare guerra al regime Franchista insieme ad un gruppo di ex studenti.Una bella colonna sonora fa da accompagnamento ad una serie di rapine,atte a finanziare il movimento di liberazione,il tutto però si riduce a questo,ovvero un continuo susseguirsi di colpi ai danni delle banche inframezzato da qualche momento di quiete mirato ad approfondire personaggi ed avvenimenti dell’epoca.Il risultato è abbastanza inconcludente,i dialoghi sono di maniera,senza lampi, mentre la situazione politica è illustrata in soldoni,incapace di motivare con chiarezza le cause di questo così acceso livore.
Manuel Herga,regista interessante,abile dietro la mdp ed efficace anche nella scelta dei cromatismi,incappa in molte ingenuità,riscontrabili sia a livello narrativo,imperdonabile non approfondire il clima di terrore instaurato dal regime di Franco e in banalità da soap opera ,come il cambiamento caratteriale repentino di una delle guardie carcerarie o il veloce passaggio di Salvador da prigioniero in attesa di giudizio a condannato a morte in quanto capro espiatorio da utilizzarsi in seguito alla morte di Carrero Blanco,uno dei più importanti tirapiedi di Franco.
Incredibile come la pellicola cambi registro nella seconda parte,divenendo uno straziante e coinvolgente trattato sulla pena di morte.L’attesa dignitosa di Salvador,è anche quella dello spettatore, resa in maniera eccellente tra le mura di una squallida cella in attesa di una grazia che non arriverà mai.Ottima l’interazione tra i personaggi,la delicatezza e lo strazio delle sorelle di Salvador,i volti truci dei poliziotti,la distaccata professionalità delle guardie carcerarie tra cui spicca la vergogna di una di queste,la corsa contro il tempo dell’avvocato,il cinismo e gli sberleffi degli agenti autori dell’arresto,tutte situazioni e sensazioni che si intersecano straordinariamente sino all’inevitabile.Huerga non si tira indietro,mostra la barbara uccisione mediante la tremenda garrota,impossibile non provare un senso di smarrimento e di orrore davanti ad un’immagine così straziante e reale.
Peccato per quella prima parte completamente sballata,molto simile ad un poliziottesco all’italiana e quindi poco attinente a determinate tematiche.Un equilibrio maggiore avrebbe prodotto un film indimenticabile,ci si accontenta,ma il rammarico è notevole.