PIERLUIGI T. 7 / 10 30/04/2011 20:04:53 » Rispondi "L'uomo, per sua natura, è un essere destinato ad errare. Millenni di storia evolutiva ci hanno dimostrato come la fallibilità di questo complesso organismo si ripresenti ciclicamente nelle medesime situazioni..."
L'uomo, per sua natura, è un essere destinato ad errare. Millenni di storia evolutiva ci hanno dimostrato come la fallibilità di questo complesso organismo si ripresenti ciclicamente nelle medesime situazioni. Apprendiamo..... questo è indubbio, ma non dai nostri errori! Errori che grottescamente conserviamo nel nostro patrimonio genetico in attesa di un input che ne autorizzi una propiziatoria riesumazione. Forse è proprio questo il percorso metaforico celato nel miglio verde, un lunghissimo e interminabile miglio dove pervade una disarmante sensazione di colpevolezza dal quale ognuno di noi non può sentirsi esentato. Di fatto, al cospetto dell'omicidio più ingiusto e più efferato di cui la storia abbia memoria, quello di Gesù, la natura dell'uomo sarebbe nuovamente pronta a crocifiggere colui che dell'amore e dell'umanità non è altro che la materializzazione. John Coffey né è la perfetta incarnazione, la sua imponente fisicità ed il colore della sua pelle lo rendono un diverso alla mercé di un mondo abituato a giudicare questo termine, diversità, come obsoleto e pericoloso. La sua mole mette in soggezione, il suo colore lo rende un colpevole senza dubbio alcuno,colpevole di crimini che si scoprirà in realtà non aver commesso. Ma la vera forza di Coffey non è dettata dalle dimensioni del suo corpo, la sua diversità non è intrisa nel colore della sua pelle, ma dall'essenza stessa della sua interiorità, dal buono che alberga nel suo cuore e pervade la sua anima, così delicata e sensibile da percepire le sofferenze (scorie nocive sottoprodotto del male degli uomini) nella sua testa come una corona di spine che affonda nella carne. Egli proprio come Cristo canalizzerà dentro di se tutti i mali del mondo sostenendone il peso fino al calvario della sua esecuzione, accompagnato, in questa passione, da dei "moderni ladroni" e dai suoi carcerieri ,unici testimoni del vero miracolo che l'uomo ha, ancora una volta,segregato e condannato a morte. Uno di loro accecato dall'insostenibile senso di colpa diverrà martire del suo martirio, percorrendo anch'egli il proprio interminabile miglio accompagnato dal peso della propria colpa.