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FANTASIA 2000 regia di James Algar, Gaëtan Brizzi, Paul Brizzi, Hendel Butoy, Francis Glebas, Eric Goldberg, Don Hahn, Pixote Hunt

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Dom Cobb     4½ / 10  03/05/2012 18:54:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho guardato il film preparato, eppure sono rimasto lo stesso sorpreso dalla scarsezza di questo lungometraggio animato, che del capostipite non è degno neanche di pulirgli le scarpe con la lingua!
BEETHOVEN: L'animazione al computer disturba un po' per la sua staticità, inoltre non combacia con la musica in più punti. Troppo breve, troppo veloce e finisce troppo bruscamente. Voto: 4
RESPIGHI: L'animazione, che combina disegni a mano con computer, è da 7, ma la musica scelta è da 2, atona, senza melodia, noiosa ed eternamente lunga. Facendo la media è 4,5.
GERSHWIN: Interessante, strappa più di una risata e lo stile dell'animazione è pregievole, ma Gershwin con la musica classica c'entra come i cavoli a colazione. Poco memorabile nel complesso, ma più decente dei primi due segmenti. Voto: 5
STASKOVICH: Oh, mio Dio, che roba! Un'aberrante animazione computerizzata si accompagna a un'anonimo pezzo di pianoforte che non combacia minimamente con le immagini. In effetti, ho avuto spesso la sensazione che per vari segmenti prima sia stata creata la storia, poi scelta la musica, quando dovrebbe essere l'esatto contrario. Inguardabile. Voto: 1
SAINT-SAENS: Brillante, fantastico, geniale, ultra-divertente, forse il momento migliore del film! Il fenicottero protagonista è simpaticissimo, con quel suo yo-yo. Un voto in meno per la sua durata, scandalosamente breve: 9
DUKAS: No comment, non fa parte di questo film, quindi non lo voto.
ELGAR: Altro caso in cui la storia è stata creata prima (e si vede), e la musica aggiunta dopo. Ciò danneggia sia l'una che l'altra: la marcia è troppo pomposa, l'animazione troppo briosa per il brano che l'accompagna. Come episodio in sé non è male, ma sembra più una pubblicità per Paperino. Voto: 5
STRAVINSKY: Davvero un buon segmento, con l'animazione brillante e la musica (non troppo) evocativa, specie nella parte finale. Voto: 7
LIVE-ACTION: Comici, pagliacci dello spettacolo, illusionisti: hanno fatto una raccolta del peggio esistente, e il risultato è deplorevole. Potevano limitarsi a far commentare il direttore d'orchestra. Voto: 1
Vitichindo  10/10/2014 22:14:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Cioè, non vorrai definirmi Angela Lansbury, James Earl Jones e Quincy Jones il "peggio esistente", le loro introduzioni tra l'altro erano le migliori, più serie e meglio riuscite di tutti.
Ok, è vero che erano quasi tutte fuori posto, ma non puoi certo criticarmi grandi comici, ed attori, come Steve Martin e Bette Midler, additandoli come semplici "comici, pagliacci dello spettacolo" che fanno parte del "peggio esistente".
Per quel che riguarda "Itzhak Perlman" non fa testo, lui è il direttore d'orchesta, certo era MOOOLTo scazzato nella scena di Topolino e Paperino, è evidente che (come tutti gli israeliani) non è un gran giocherellone.
Riguardo a Penn & Teller nulla da dire, forse i peggiori del cast.
Non condivido affatto il voto su STRAVINSKY, la sua musica è evocativa eccome, e lo stile (nonchè il tema) adottati perfetti, meritava un 10
Dom Cobb  03/11/2014 00:25:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Perlman, Jones e la Lansbury sono le eccezioni. Martin lo considero mediocre quando è al suo meglio (e qui decisamente non lo è), Pen e Teller non parliamone neanche, e quando ho sentito Midler definire il grande Salvador Dali "quello degli orologi flosci" sono rabbrividito.
Per quanto riguarda il voto complessivo al film, a breve scriverò un'altra recensione, più completa ed analitica, e chissà che non cambi idea su alcuni dei segmenti.
Dom Cobb  07/11/2014 14:13:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Per chiudere in gloria il ventesimo secolo e far approdare l'animazione Disney al ventunesimo allo stesso tempo, gli studios decidono di rilasciare un progetto tenuto in cantiere lungo il corso di tutto l'ultimo decennio, fin dal 1990 per la precisione. Per comprenderne appieno la portata, bisogna fare un salto indietro e tornare al lontano 1940, quando Walt Disney mostrò al pubblico uno dei suoi prodotti più ambiziosi di sempre, Fantasia: il sogno di Walt non prevedeva l'unione di immagini e musica per un solo film, ma che quello stesso film tornasse costantemente nelle sale sostituendo i vari episodi con nuove creazioni man mano che Fantasia veniva riproposto nelle sale. Purtroppo, l'insuccesso iniziale della pellicola fece naufragare l'idea, e solo nel pieno del Rinascimento Disney il nipote di Walt, Roy Edward, considerò di rendere il sogno dello zio una realtà.
Per questo è ancora più un peccato vedere che, dopo un lavoro durato tanti anni e nel quale è stata inserita una tale passione, il risultato finale sia a dir poco incolore. In effetti, pur rappresentando una forma di intrattenimento tutto sommato decente, questo Fantasia 2000 non si avvicina minimamente ai fasti del capostipite, e in parte ciò è imputabile alla mancanza di qualsiasi voglia di osare. Forse, il modo migliore per spiegare quello che voglio dire è osservare i segmenti uno ad uno:
1) SINFONIA N. 5: Sulle note di una delle più famose composizioni di Beethoven gli animatori tentano di ricreare un'animazione astratta che si rifa al pezzo di apertura del capostipite, ma allo stesso tempo tentano anche di raccontare una specie di storia che vede fronteggiarsi farfalle colorate e neri pipistrelli. L'idea non sarebbe male e in effetti qualche idea visiva interessante ci sta, ma i problemi con questo segmento sono troppi: la musica è troppo veloce e non combacia con l'animazione in più di un punto. Inoltre e soprattutto, la sequenza è così breve che finisce prima ancora di entrare nel vivo e lascia dietro una certa perplessità più che una vera soddisfazione per quanto si è visto.
2) I PINI DI ROMA: La suite di Ottorino Respighi ispira agli animatori una lenta e solenne sequenza ambientata fra i ghiacci e il mare dell'Artide, in cui protagonista è un banco di balene volanti. La musica in sé non è affatto malvagia e l'animazione in sé è di ottima qualità, eppure la somma degli addendi non da il risultato sperato, forse perché, tranne che nel suggestivo finale, l'animazione sceglie allegramente di ignorare qualsiasi rapporto con la musica che la accompagna, riducendola a mero sottofondo. Non del tutto deludente, la spettacolarità dell'animazione è sufficiente ad intrattenere, ma gli manca la scintilla necessaria per brillare come dovrebbe.
3) RAPSODIA IN BLU: Questo segmento più di tutti gli altri rappresenta una contraddizione in termini, non solo per la musica scelta, ma anche per la storia che ispira. Ancora una volta, la musica in sé è gradevole e l'animazione presa così com'è è affascinante nelle sue stilizzazioni che si rifanno al maestro della caricatura Al Hirschfeld, ma a questo punto mi viene da porre due domande: che cosa c'entra il jazz di Gershwin con la musica classica? E che senso ha in un film chiamato "Fantasia" inserire un episodio di realtà quotidiana che, per quanto caricaturale e per quanto ambientata nel passato, è pur sempre realtà?
4) PIANO CONCERTO N. 2: Si tratta di una libera rivisitazione della fiaba di Andersen sul soldatino di stagno, e qui non è neanche necessario spiegare il problema di gran parte dei segmenti di questo film, dato che esso viene riferito con indifferenza nella sequenza che lo introduce: cioè che le storie sono state scelte, completate ed animate prima ancora di scegliere la musica, quando invece dovrebbe essere l'esatto contrario. Nel capostipite si era sempre data precedenza alla musica, dicendo che essa doveva guidare i segmenti animati e non viceversa, come succede qui. Il risultato, in questo caso, è anonimo: l'animazione computerizzata ha un certo fascino, ma la musica non sottolinea la storia in modo adeguato e la conclusione è davvero troppo sbrigativa.
5) CARNEVALE DEGLI ANIMALI: Il pezzo di chiusura dell'omonima opera di Saint-Saens fa da base a un siparietto che vede un fenicottero alle prese con uno yo-yo. Stavolta, animazione e musica sono in perfetta sintonia e il mix assicura grasse risate, ma anche qui un paio di domande sorgono: perché non prendere più pezzi del Carnevale degli Animali anziché questo singolo, dato che questa parte non raggiunge neanche i due minuti di durata?
6) L'APPRENDISTA STREGONE: Un classico, nell'originale non è mai stato il mio preferito, ma in questo contesto, la differenza di qualità con gli altri segmenti è a dir poco abissale.
7) POMP AND CIRCUMSTANCE: La marcia regale di Elgar diventa la base del racconto dell'arca di Noè, visto tramite gli occhi del suo aiutante Paperino. L'idea di base, usare un pezzo talmente serio per una storia dalle radici bibliche, è lodevole, ma tutto viene inevitabilmente rovinato da un solo fattore: che diavolo ci fa Paperino in un film di Fantasia? Topolino posso anche capirlo, dato che l'intero progetto del capostipite era nato dal segmento dell'Apprendista stregone, ma inserire un personaggio come Paperino, per di più in un segmento dalla base così seria, non solo appare una forzatura forse a fini di pubblicità, ma non ha proprio senso. La comicità insita nel personaggio e l'approccio poco serioso di tutto il segmento che ne consegue ha effetti deteriori sia sulla storia in sé che sulla musica, a tratti davvero ridicola inserita in quel contesto. In definitiva, sembra un altro caso in cui il segmento animato è stato completato prima e la musica scelta molto dopo.
8) L'UCCELLO DI FUOCO: Senza dubbio l'unico pezzo veramente riuscito di tutto il film, dove un'animazione splendida e uno stile visivo affascinante ed aggressivo allo stesso tempo si accompagnano a una musica sufficientemente evocativa da risultare idonea. Non è un segmento perfetto, alcune delle vaste panoramiche e alcune delle inquadrature più spettacolari non sembrano essere valorizzate appieno dalla musica, ma sono difetti trascurabili.
Detto così non sembra niente di così terribile, ma bisogna tenere conto di altri elementi che influenzano il voto finale: infatti, mentre il primo film di Fantasia possedeva una certa aura solenne che lo rendeva più un prodotto per adulti o, comunque, non per giovanissimi, questo seguito cambia totalmente registro. Non solo i singoli segmenti sembrano essere "ammorbiditi" in modo da avere più presa per un pubblico di bambini, ma anche la maggior parte degli intermezzi in live-action sono ridotti da mere introduzioni ai pezzi successivi a patetici siparietti comici che pare non abbiano nulla a che fare con il film (in particolare Steve Martin e la coppia di illusionisti, per non parlare della cantante Bette Midler che si riferisce a Salvador Dali come "quello degli orologi flosci" -!!!!!!!- ). In generale, Fantasia 2000 sembra voglia rivolgersi a un pubblico più ampio del capostipite, ma i tentativi per raggiungere questo obiettivo lo rendono privo di mordente, anche a causa di una durata scandalosamente breve di poco più di un'ora.
Davvero un peccato che la Disney debba dire addio al vecchio millennio e salutare quello nuovo con una caduta di stile talmente clamorosa.
VOTO: 5