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LE IENE regia di Quentin Tarantino

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     10 / 10  12/08/2007 21:37:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Emblematico, l'ultimo film visto in un oscuro e prezioso cinemino di Venezia prima che chiudesse definitivamente i battenti: ci si trovava sempre a questi d'essai, si incontravano le stesse facce, ci si scambiava le opinioni...
opera che reinventa il noir, lo nobilita, lo aggiorna, creando una rivoluzione cinematografica che rimarrà negli annali della storia del cinema.
Cinema duro, violento, misogino, cinico, nichilista e fortemente aderente a una realtà senza tempo: io invece ci ho ritrovato le stesse atmosfere "malate" dei vecchi gangster-movies degli anni Quaranta e Cinquanta, che SOLO APPARENTEMENTE erano meno violenti e crudeli delle gesta raccontate in questo film: poche storie, quei vecchi film ad un esame attento facevano rabbrividire, e Tarantino ne è conscio.
Ho trascorso l'infanzia a temere i volti di Richard Widmark, Dan Duryea, Jack Palance, Lee Marvin (ricordate "Il grande caldo"?), Aldo Ray, Robert Ryan, Richard Conte, e non sono diventato, nonostante tutto, un psycho-killer efferato.
Gente che uccideva a sangue freddo e aveva dentro di sè tanto odio che al confronto persino i "Cani da rapina" di Tarantino, con la loro beffarda e macabra ironia, sembrano dei boy-scouts.

"Reservoir dogs" (mai titolo è diventato più leggendario fin dal titolo, proviamo a scandire le parole e ricordarne il manifesto) è un film seminale, di quelli che il cinema produce una volta ogni due decenni, e appartiene per questo alla storia del cinema contemporaneo: vorrei ritrovarmi in quel piccolo cinema a ridere sguaiatamente delle disquisizioni su Ma.d.o.n.n.a, ascoltare Bobby Womack in sottofondo, ritrovare l'icona di Edward Bunker (Mr. Blue) sorridere beffardamente prima di finire trivellato/a di pallottole.

Il mio pensiero è privo di obiettività: sinceramente, è questo il Cinema Puro