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ANGST regia di Gerald Kargl

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BlueBlaster     7½ / 10  29/01/2014 14:46:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questa opera di Gerald Kargl non è un film a tutti gli effetti ma bensì un racconto su pellicola della mente di un serial killer...
una sua giornata in cui mette in atto le pulsazioni rendendoci partecipi dei suoi pensieri ed infatti i dialoghi sono quasi assenti e lasciano la totalità dei "discorsi" alla voce narrante dello stesso maniaco.
Di film così ce ne sono pochi, sarebbe da far vedere alle accademie forensi e di criminologia, non so dove abbiano reperito informazioni così plausibili sui comportamenti di uno psicopatico...certamente per il 1983 questo era un film sperimentale ed atipico e rimane ancora oggi attuale!
Se volessimo classificarlo tra i film sui serial killer, anche se appunto non vi è una vera e propria trama, questo si potrebbe dire sia il migliore perché l'introspezione del personaggio è curatissima...si alternano spiegazioni del suo passato e della sua infanzia a riflessioni su cosa sta facendo e quali siano le sue intenzioni nel momento in cui si svolgono le azioni.
La psicologia del disturbato individuo è realistica...non resiste alle pulsazioni sessuali ed al desiderio di compiere degli omicidi, pianifica i suoi futuri omicidi con cinismo verso le vittime, ha paura di se stesso ma non teme le conseguenze delle sue azioni, per certi versi è attento e calcolatore ed in altri momenti si fa prendere dall'agitazione e compie errori ed azioni maldestre.
Guardatelo con l'occhio alla realtà, perché di questo si tratta, ed il film risulterà agghiacciante e spaventoso...siamo tutti possibili vittime di certi individui che ragionano in base ad un istinto innaturale ed incontrollabile!

La regia è di altissima qualità, lo si vede sin dai titoli di testa mentre la camera scruta lentamente il carcere con una ipnotica, elettronica e minimalista colonna sonora (altro punto forte della pellicola e a cura di Klaus Schulze)...fotografia fredda alla "Twin Peaks",location desolate e torbide, montaggio riuscito a parte in una scena (quella della vecchia scaraventata contro un muro).
Dopo una prima parte inquietante e di atmosfera in cui il regista che avvicina al killer parte il delirio di omicidi e sevizie, sempre coadiuvati dal pensiero dell'uomo...toccando persino necrofilia e vampirismo, non siamo a livelli estremi o gore ma cruda realtà sanguinosa e spaventosa.
L'attore protagonista mette in piedi una prova magistrale risultando il serial killer più inquietante e realistico che abbia mai visto ed il regista è bravissimo ad immortalare le sue stranianti espressioni da alienato o le sue fughe concitate seguendolo con la camera a mano rendendo ancor più palpabile la situazione.
Epilogo perfetto con pre-titoli finali esplicativi a riguardo di questi malati.

UN GIORNO DI ORDINARIA FOLLIA