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FALSO MOVIMENTO regia di Wim Wenders

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Weltanschauung     8½ / 10  28/05/2012 13:13:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dal Romanzo di Goethe "Wilhelm Meister.Gli anni dell'apprendistato" nasce il secondo film della trilogia della strada del tedesco Wim Wenders.
Nella trasposizione del regista tedesco cambia però il contesto storico, difatti lo sfondo della vicenda è la Germania contemporanea, e del romanzo di Goethe rimane soltanto la struttura narrativa di base.

Falso Movimento è uno dei film più lucidi sui risultati del "dividi et impera" con conseguente alienazione nella società.
Wilhelm, il protagonista (interpretato da un ottimo Rudiger Vogler), è un aspirante scrittore esitenzialista e solitario che ha difficoltà ad interessarsi alle problematiche degli altri e a tutto ciò che esiste al di fuori della sua solitudine. Di conseguenza aumentano quotidianamente dentro di lui la nausea e l'impossibilità a stabilire rapporti umani.Egli filosofeggia tra sè, completamente identificato coi suoi pensieri, creando una sorta di immobilità interiore che pian piano prende all'esterno la forma dell'incomunicabilità totale col resto del mondo.

Subentra gradualmente in Wilhem l'idea del viaggio come palliativo mezzo di conoscenza della vita ed incontrerà sul cammino alcuni personaggi che man mano si uniranno al suo poetico girovagare, esseri silenti accomunati da un forte disagio per la vita, con i quali inizierà a trascorrere le giornate.Tra loro spiccano Therese, attrice di cui il protagonista si innamora in stazione, il vecchio nostalgico Lafrest e Mignon, (un esordiente Nastassja Kinski) una ragazzina muta che scruta continuamente e con grande curiosità e attrazione lo scrittore.
Wilhelm nel gruppo sembra legare con tutti, soprattutto con Therese ma è soltanto apparenza, difatti il suo forte disinteresse per le esperienze vissute dagli altri lo porterà col passar dei giorni a far divergere le strade di tutti facendo sgretolare la compagnia definitivamente.

"Avevo detto a Therese che volevo rimanere in Germania, visto che la conoscevo ancora troppo poco per poterne scrivere. Ma era solo una scusa. In verità desideravo con forza rimanere solo per potermi sentire tranquillamente apatico".

Queste parole pronuncia Wilhelm alla fine del film, parole che rivelano il titolo stesso; trasportato da un irrefrenabile desiderio di solitudine e apatia, il giovane scrittore si lascia cullare dal nulla in attesa di un qualche cosa di indefinito.Voleva comprendere viaggiando ma si rende consapevole del fatto che il suo agire non era nient'altro che un "falso movimento".
Quella del protagonista è esattamente la metafora della condizione dell' attuale umanista occidentale e dei suoi sentimenti che sfociano nella nausea, nell'impotenza e nell'apatia di vivere.
L'umanità che lo circonda non lo riguarda più, egli tira avanti con le sue problematiche esistenziali ignorando il prossimo verso cui non ha più il minimo interesse.

Il giovane protagonista è l'esatto prototipo di cittadino assoggettato ai regimi democratici moderni, che subdolamente dividono ed allontanano le persone di modo che non possano comprendersi, guardarsi negli occhi e confrontarsi al di là delle maschere convenzionali.
Attraverso un lavoro sottile e mirato di distruzione, il potere contemporaneo separa, creando egoismi debilitanti, invidie e distanze incolmabili tra la gente.

Falso Movimento è in definitiva una rivisitazione moderna del classico di Goethe, che grazie al lavoro in sceneggiatura di Peter Handke, risulta colmo di sequenze maestose ispirate ai dipinti di C.D.Friedrich.
Con il suo lento e affascinante incedere, ci si ritrova di fronte a uno dei film più sottovalutati di Wenders e del cinema in generale. Potremmo descriverlo come un connubio tra "Lo straniero" di Camus, "La Nausea" di Sartre e "Fuoco Fatuo" di Pierre Drieu La Rochelle, altre opere che, seppur letterarie, rappresentano in maniera molto similare la situazione dell'umanista della seconda metà del novecento.