GANGSTER N°1 regia di Paul McGuigan

Freddie Mays ha tutto. Carisma, portamento, classe da vendere, soldi, donne e tirapiedi pronti ad obbedirgli a ogni suo minimo cenno. Se fai parte del giro di Freddie Mays o solo se gli stai vicino sei un grande, un qualcuno, ma soprattutto vieni rispettato, che è ciò che conta alla fine. Gangster, uno dei suoi uomini inizialmente più fidati, ne rimane sedotto: muore dal desiderio di conoscere cosa si prova ad essere uno come lui, come Freddie Mays, e a fare il suo stile di vita......ad essere, per l'appunto, il n.1.
Gangster riuscirà a farsi strada e a prendere il posto del suo mentore, quando, trent'anni dopo, se lo ritroverà davanti vecchio e oramai completamente trasformato: Freddie non è più la persona spietata e sanguinosa di un tempo. Per tutto questo tempo è stato in carcere ed il brutale attentato che subì in passato è ancora profondamente radicato negli angoli della sua mente, incancellabile. Si è laureato in storia dell'arte e ha anche rischiato di perdere la donna che amava...donna che è sopravvissuta e che adesso, dopo trent'anni, vuole finalmente sposare. In poche parole, vuole ricominciare da capo.
Gangster non ci sta a vedere cos'è diventato l'uomo che era stato da sempre la sua maggiore fonte d'ispirazione, la sua ossessione, e che l'ha portato ad essere ciò che è lui ora. Finirà per buttarsi da un palazzo, conscio del fatto che non è riuscito a strappare nulla a Meys (dato che lui sembra essere persino più felice di Gangster, ora che è uscito da galera e ha perso tutto) e anche invidioso di questi, dal momento che lui ha una donna che l'ama davvero e che gli basta, e sta per ricominciare una nuova vita.

Così si conclude il film.