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BIG FISH - LE STORIE DI UNA VITA INCREDIBILE regia di Tim Burton

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Jolly Roger     8½ / 10  20/05/2016 17:12:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Big Fish è un film magico, divertente, sognante. Le atmosfere gotiche tipiche di Burton sono ben presenti ma, a differenza di altri suoi film, rimangono in sottofondo, non risultano mai invasive ma fungono da contorno per questa opera che ha toni molto più simpatici.
E' un film incentrato su due tematiche principali.

La prima è il rapporto padre e figlio.
La combattività e "rivalità" tipiche di questo rapporto sono qui rappresentate dal conflitto del figlio, che vorrebbe scoprire chi è veramente il padre, cercando di squarciare quel velo di immaginazione con cui quest'ultimo ha coperto e continua a coprire la propria vita "reale", dipingendola di fantasia negli aneddoti che racconta agli altri – e che noi viviamo nel corso del film, in quella che può dirsi, come rilevato da un altro utente, una sorta di "Forrest Gump alla Tim Burton".
Dall'altra parte, il padre, che non può rinnegare la propria essenza, che è quella di un grande e simpatico intrattenitore che non può separare la sua vita "reale" da quella di "fantasia", essendo queste le due facce di una stessa esistenza: egli è un cantastorie. E' inutile indagare, pretendendo che, sotto la vecchia corteccia di fantasiose e spesso irrealistiche scorribande, esista un "io" diverso, perché il suo vero "io", la sua stessa essenza, è proprio quella del cantastorie. Egli non può, in nessun modo, nemmeno in punto di morte, negare di essere quello che è, mostrando qualcosa d'altro. Qualcos'altro che neppure esiste, perché non vi è nulla da nascondere né nulla di diverso da mostrare. In questo modo, il padre darà una grandissima lezione di vita al proprio figlio.

La seconda tematica, ancora più importante, è la magia della vita – che si collega, comunque, alla lezione di vita di cui parlavo.
Ogni episodio, ogni storia che esce dalla bocca del padre, è "condita" con elementi di fantasia, che rendono la visione di questo film un'esperienza magica e giocosa. In realtà, man mano che il film avanza si capisce una cosa: non si tratta semplicemente di racconti del passato. E' un vero e proprio modo di intendere la vita, di viverla in modo magico, un pensiero che trascende il film perché rappresenta il modo stesso di Burton di concepire il cinema. Egli ha trasposto, nel cinema, questa indole, questo approccio sognante nei confronti della vita.

La vita come un meraviglioso sogno, che comincia sempre dalla realtà, ma che, nel momento in cui viene sognato, trasforma la realtà stessa, rendendola più simile al sogno.
Mi piace pensare che anche noi stessi e le nostre vite, qui, oggi, siano forse il racconto fantasioso e sognante, fatto da qualche cantastorie moltissimo tempo fa.