caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

4 MESI, 3 SETTIMANE E 2 GIORNI regia di Cristian Mungiu

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
gerardo     8 / 10  07/10/2007 21:36:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il "grigiore brezneviano" della Romania degli anni '80 è, in questo film, lo sfondo scenografico e morale nel quale si muovono le due protagoniste. Si tratta di un grigiore avvolgente, che penetra nei corpi e nelle menti della gente e li annienta, li tramortisce. Nebbia, sporco, miseria. Funzionalità esistenziale per il regime: è la repressione che sembra annidarsi in quello stesso grigiore immobile, anche se in giro non si vede nemmeno un poliziotto, un soldato, un simbolo di partito. Non c'è traccia del regime perché esso è dappertutto, persino nell'aria fredda che si appiattisce su quel microcosmo come una cappa insovvertibile.
Ciò che la regia mostra è un'azione svolta esclusivamente in periferia, tra edilizia sovietica popolare, decadenza a profusione, vecchi tram e auto tutte uguali (la mitica Dacia!). In ogni caso, il senso di privazione e costrizione è reso magistralmente senza l'aggiunta di altri elementi narrativi e scenografici. La denuncia storico-politica è tutta nel volto di Otilia e nella disperazione di Gabita, nella pacata tracotanza dell'infermiere (medico?) e nell'espressione spaesata del fidanzato di Otilia.
Nel sordido collegio in cui le due amiche vivono si traffica in beni di ogni genere, tutti dall'ambiguo appeal occidentale. Ogni ragazza ha le proprie esigenze riguardo ai prodotti e il mercato nero e la vendita clandestina cercano di soddisfare i desideri che alle loro coetanee d'oltre cortina è semplice scelta sugli scaffali dei supermarket o delle farmacie.
La regia predilige gli ambienti chiusi, sicuramente per ragioni oggettive di difficoltà nella ricostruzione storica degli scenari (nell'immobilismo rumeno qualcosa in 20 anni sarà pur cambiata), ma anche per dare maggiore credibilità e forza al concetto di chiusura e di oppressione che permea tutta la vicenda.
Se si escludono brevissimi frammenti di esterni, tra i palazzoni di periferia - che in ogni parte del mondo sono sempre gli ultimi posti a recepire i cambiamenti migliorativi -, il film si svolge in interni sempre piuttosto asfittici: il collegio, i tram affollati (dove si corre il rischio di essere multati), le stanze e le hall degli alberghi (anch'essi sordidi e decadenti), la casa del fidanzato di Otilia.
Le scene sono spesso lunghe, in pianosequenza, come quello strepitoso (che vale davvero la Palma d'Oro a Cannes) della cena a casa dei genitori del fidanzato: una camera fissa, frontale sul volto di Otilia, riprende i dialoghi tra tutti gli invitati raccolti attorno a un piccolo tavolo e disposti quasi a semicerchio. Un'ultima cena angosciante, per la protagonista, completamente estranea al contesto, per il pesante "segreto" che l'affligge e la spocchiosa futilità dei discorsi che i convitati allestiscono prendendo spunto dalla presenza dei due ragazzi. Otilia occupa una posizione centrale, i dialoghi sono rivolti a lei che è la nuova arrivata, ma alla ragazza tutto sembra scorrere davanti senza traccia di ricezione. Nell'accumulo di disagio, lo squillo del telefono, atteso da Otilia, è un ulteriore elemento di distacco dalla realtà; Otilia non può muoversi, è appena arrivata in quella casa e sarebbe alquanto fuori luogo che un'ospite appena conosciuta si alzi per rispondere al telefono. Eppure Otilia d'istinto ha un accenno di reazione, di volontà che la fa quasi scattare per andare al telefono, già sicura che dall'altra parte ci sia l'amica che ha bisogno di lei. Ci ripensa, in attesa speranzosa che qualcuno della casa si alzi per rispondere. Niente, nessuno si muove, il telefono continua a squillare, ma tutti sono presi dai loro discorsi.
"In Romania tutto è fermo, in Romania tutto è immobile", tanto per parafrasare gli Offlaga Disco Pax.
Otilia e Gabita sono due amiche che condividono la stessa stanza in un collegio per studenti a Bucarest. Di loro sappiamo che provengono dalla provincia. Durante la cena Otilia dice di provenire da Galati, città sul Mar Nero, e di essere figlia di un istruttore militare. Una famiglia modesta, rispetto a quella colta del suo fidanzato: nonostante il principio di uguaglianza rappresentato e perseguito dal regime, nella società rumena di fine anni '80 la laurea e il ceto d'appartenenza scandiscono ancora una sostanziale (sospirata?) differenza di classe. Otilia e Gabita non sono bellissime, ma semplici ragazze come tante.
Gabita è incinta e un figlio proprio non può permetterselo. E' disperata e vuole abortire ad ogni costo. Ma in Romania l'aborto è vietato [sarei curioso di sapere com'è l'attuale legislazione rumena al riguardo... nda], così come la contraccezione: è la politica delle nascite attuata dal regime secondo un famoso decreto emanato negli anni '60; non resta che rivolgersi a un medico e operare clandestinamente.
Ma l'aborto ha un prezzo troppo alto. La disperazione di Gabita è pari solo alla determinazione e generosità dell'amica, Otilia: sua è la repentina, inimmaginabile e precipitosa discesa agli inferi. Il ricatto dell'infermiere (ma non è dato sapere cosa faccia realmente nella vita quest'uomo, che pur si dichiara "limpido" e pulito, senza nulla da nascondere), che alza il cachet sulla base del rischio, nel suo esplicitarsi sordido e arrogante, non è meno devastante di quello subdolo ed egoistico di Gabita. Della "colpa" di Gabita non resterà più traccia; ma si può dire la stessa cosa per l'umiliazione dell'amica Otilia? "Non parliamone più": con questa sentenza/preghiera la protagonista tenta di seppellire tutta la dolorosa vicenda.
Girato con stile asciutto che ricorda in alcuni frangenti il cinema dei Dardenne, il film di Cristian Mungiu di certo non risparmia crudezze. Intelligentemente, non si ferma a una facile denuncia degli orrori del regime di Ceausescu, ma scandaglia oltre nelle buie viscere della società rumena abbrutita da quel regime.
Invia una mail all'autore del commento mimmot  18/10/2007 20:15:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Strepitoso Gerardo, ascolta Rita, fanne una recensione
gerardo  19/10/2007 11:45:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie Mimmo. Per la recensione non saprei. Quello che dovevo dire l'ho detto già... :)
patt  08/10/2007 09:44:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
leggo che ti è piaciuto :-)
molto bella l'immagine della cena, ha colpito molto anche me per le espressioni significative di Otilia e della sua "umiliazione" che l'accompagna e la caratterizza fino alla fine.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
gerardo  08/10/2007 11:06:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao Patt, sì, il film mi è piaciuto, come avrai notato.

Quanto allo spoiler, non credo che chi non abbia visto ancora il film possa essere privato di qualcosa leggendo il mio commento. Tra l'altro, essendo questo un film "realista", dubito che il riferimento esplicito a una scena o ad alcuni elementi (diretti o indiretti che siano) della trama possa rovinare la visione: in fondo non ho svelato il nome dell'assassino, che poi, si sa, è sempre il maggiordomo.... :)

patt  08/10/2007 13:58:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ma si, era una mia opinione su appunto certe descrizioni che possono per qualcuno essere troppo esplicite, tutto qui, lo sai che mi piace come scrivi :-)
gerardo  08/10/2007 16:37:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
gerardo  08/10/2007 11:14:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
COMUNICAZIONE DI SERVIZIO ALLA DIRIGENZA DI FILMSCOOP
Se ritenete che il mio commento contenga elementi spoilerizzanti e volete cancellarlo... bè, fate pure, non me la prenderò. ;)

Pasionaria  08/10/2007 13:58:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Purtroppo non ho ancora visto il film, ma il tuo dettagliato commento non credo tolga nulla alla mia futura visione, quindi per me può stare.
Piuttosto, perchè non lo sviluppi ulteriormente ricavandone una bella recensione? Sei già a buon punto ;)
gerardo  08/10/2007 16:36:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ah grazie. Temevo di aver detto troppo. Per la recensione non so, non ci avevo pensato.
zingarofelice  05/03/2008 11:23:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
condivido... ricorda pero che non sei un poeta...