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BUG - LA PARANOIA E' CONTAGIOSA regia di William Friedkin

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andreacrash     8½ / 10  12/02/2010 19:18:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
è un Friedkin inedito quello che dirige questo grande film,che inizialmente vidi in lingua originale,e capendo poco e preso dalla fretta di vedere soprattutto il livello drammaturgico della messa in scena,mi impediva di comprenderlo per quello che è.Rivedendolo finalmente in lingua originale riuscii a calarmi meglio nella storia,e soprattutto decisi di eliminare completamente l'idea di cinema che mi assaliva continuamente pensando all'autore,cioè che vi dovesse essere un piglio serissimo,di forte shock emotivo,e volto solo ad impaurire con risultati al di sopra della media.Friedkin invece rivela una parte di se completamente inedita,quasi anomalo,una sorta di ilarità che schernisce ciò che apparentemente sembra un dramma,e che invece si trasforma in un film spietatamente grottesco,tra i più spietati per come riesce a coniugare con filo impercettibile la commedia al dramma.Gli indizi di una modalità narrativa tragicomica sono molti,c'è come una sorta di allegria nello stile e nella scenografia,il quadro pieni di colori caldi,la candela rossa vicino alla bajour il cui vetro trasparente è riempito di conchiglie rossastre da cui parte un lento carrello,la musica ispanica spesso ripresa,un bagno le cui pareti hanno colore pastello su cui si staglia il rosa..insomma qualcosa non quadra nelle apparenze rispetto agli intenti creduti all'inizio dallo spettatore da parte del regista,che rivela un lato di se interessantissimo come cifra stilistica,appunto inedito,e se non fosse che si tratta di lui,penserei ad un regista ispanico di horror.Nel volgere della trama è sempre più chiaro l'intento di rendere i due protagonisti partecipi di quella che sarà una lucidissima metafora della paranoia,dove le brevi scene oniriche,l'abbraccio dei due con un conseguente terremoto nella stanza,cosi come nel finale oppure la scena di sesso tra i due che volge ad un sommessamente ironica figura simbolica di un insetto,una mantide religiosa,che schernisce in anticipo quello che viene poi verrà detta nel delirio finale la grande madre,rende partecipi gli spettatori di un equilibrio riuscito di ironia che è puro scherno, e dramma perfettamente lucido nella suo esporre i propri mali,dove le figure di contorno sono soltanto presenze marginali che girano saltuariamente intorno ad un vortice ormai già avviato e senza ritorno.Gli ultimi venti minuti sono totalmente surreali(bravissima ashley judd) dove appare con piena lucidità la negazione totale della parte razionale,la mente dell'individuo,che sperimenta la follia paranoica che aveva deciso di abbracciare in precedenza,Peter,e dove si arriva senza nessun bisogno di rendere allo spettatore la volontà di arrivarci per gradi,no,non è un thriller,e nemmeno un horror che risponde a leggi comuni,ma una tragicommedia che vira all'improvviso in un teatrino d'orrore spietato e concretamente centrato nel tema senza mai cercare altro che possa rendere il tutto convenzionale ai generi.Negli ultimi venti minuti la recitazione viene accompagnata da una regia che arriva ad un'alquanto ilare parossismo,ove il tutto finisce con un gesto estremo che non può non far sorridere lo spettatore davanti all'insensatezza,di un qualcosa che allo stesso tempo tragicamente reale.Un vigoroso e crudele diretto come solo questo regista sa preparare e piazzare in modo spietato allo spettatore.