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LA CASA regia di Sam Raimi

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Angel Heart     7 / 10  23/01/2014 10:32:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Cult anni 80 che per stile sarà destinato ad entrare e rimanere per sempre nei libri di storia del cinema horror contemporaneo.
Ci tengo a ribadire, come feci a suo tempo nei commenti ai sequel, che non sono mai stato un estimatore nè di Raimi nè del franchise "Evil Dead" in generale. Tuttavia non posso non riconoscere i meriti e le innovazioni che questa particolare pellicola ha portato nel genere.
Innanzitutto va detto che qui, al contrario dei seguiti demenziali, l'intento era ancora quello di spaventare più che di divertire; quindi lode alla scelta della location, all'atmosfera ricreata, alle musiche suggestive, al sonoro e agli strabilianti effetti speciali (splatter a profusione di tutte le tipologie di colore). Impossibile poi parlare del film senza menzionare la brillante invenzione, di Raimi stesso, della skakeycam, una variazione della steadicam che dava all'immagine il famoso effetto frenetico e tremolante nelle inquietanti (almeno all'inizio) soggettive dei demoni. Personalmente questo effetto estremamente ricorrente ed abusato in tutta la pellicola mi ha sempre stufato dopo pochi minuti, ma non posso comunque negargli il merito di aver fatto scuola per parte del cinema di genere a venire.
Questi i pregi, passiamo ai difetti, quei difetti che non mi hanno mai permesso di godermi appieno il mondo di Sam Raimi.
Una sceneggiatura veramente scheletrica, tanto per cominciare, condita da una premessa elementare, dialoghi banali, ed una ripetitività esasperante degli eventi in generale (cosa ancora più accentuata nel sequel). Lo humour che serpeggia in sottofondo non va mai a segno e non diverte, mentre i personaggi, oltre ad essere estremamente irritanti (protagonista in primis) si comportano in maniera davvero troppo assurda, il che da parecchio fastidio vista la situazione in cui si ritrovano (mi viene in mente la ragazza in camicia da notte che si inoltra nella boscaglia praticamente non curante del buio, dei rumori e di tutti gli altri pericoli ai quali va incontro... ma quando mai?). Passi che si tratta di un espediente per farla fuori in maniera spettacolare, passi che siamo negli anni 80 e che questi stupidi stratagemmi erano quasi di norma, ma che diavolo a tutto c'è un limite! Non parliamo poi della recitazione degli attori, a livelli men che amatoriali, e delle urla e nevrosi varie in generale, decisamente insopportabili: sono tutte cose, insieme a quelle elencate più su, che fanno varcare il film dal confine tra inquietante e seccante. La tensione, in parole povere, si perde già dopo pochi minuti.

In definitiva, "La Casa" di Raimi rimane un horror originale ed innovativo (a bassissimo costo, cosa da tenere ben in considerazione) che ha dalla sua delle belle trovate, una messa in scena davvero singolare, ed una dose bella abbondante di sangue variopinto e schifezze varie; come contro una trama e degli attori scadenti, una tensione che si avverte poco o nulla, una ripetitività fin troppo costante, ed una insensatezza generale degli sviluppi. Peggio ancora, è un'opera che non è stata in grado di reggere bene la prova del tempo (lo vidi per la prima volta una decina d' anni fa e già allora la pensavo così).

Nonostante il mio più denigrare che encomiare (gusti son gusti) rimango comunque dell'idea che il suo posto di prestigio nel panorama del cinema horror se lo merita in tutto e per tutto. Ergo il voto.

Da recuperare per cultura, ma non vi aspettate di tremare sennò resterete freschi.
carsit  11/04/2014 11:14:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
bisogna anche tener conto che il film ha una componente trash volontaria.
E come hai detto te, vanta un budget di 300'000 dollari.
QUesta pellicola rispecchia appieno la mia idea: quando si hanno buone idee, non c'è bisogno di budget elevati.
Angel Heart  12/04/2014 01:56:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Su questo sono pienamente d'accordo, infatti l'aver tirato fuori un prodotto del genere con un budget nullo è senza dubbio uno dei pregi più meritevoli della pellicola.