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THE TRUMAN SHOW regia di Peter Weir

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Arkantos     10 / 10  14/10/2018 01:14:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE SPOILER!!!

Dopo parecchio tempo, ecco che ritorno a commentare un film e non il solito anime, ma sapete com'è, cerco di sfruttare questa possibilità al massimo, tempo permettendo. A dir la verità, come 300° commento doveva esserci Pulp Fiction, ma sfig.a perenne, cantieri improvvisati, rumori molesti dei vicini, caldo, afa, zanzare, impegni e svaghi non mi hanno permesso di dargli un commento degno e, rimuginando su come possa risolvere la situazione di stallo ormai insostenibile, mi è balenata l'idea di commentare un altro film da 10 (l'ultimo con cadenza cinquantennale), il Truman Show appunto e, guarda caso, cosa è successo?

Se non si fosse capito, sfig.a perenne, cantieri improvvisati, rumori molesti dei vicini, caldo, afa, zanzare, impegni e svaghi, ma a sto giro, per puro colpo di c.ulo e parecchia tenacia, proprio come il protagonista disposto a osservare i confini del mondo affrontando le proprie paure e traumi del passato, ho deciso di affrontare tutte queste insidie che guarda caso si manifestano NEL PRECISO ISTANTE in cui io decido di guardare un prodotto degno di menzione che guarda caso ostacola Truman Burbank NEL PRECISO ISTANTE in cui prova a fuggire dalla sua "città" natale!!!... Troppe coincidenze? Sì, e ciò mi inquieta non poco, ma sono disposto anche a saltare il sonno pur di pubblicare questo commento!

Tralasciando lo sfogo (sì, lo so, prima o poi dovrò stroncare un film italiano odierno passatista deprimente…) e il fatto che ovviamente ci siano utenti assai più esperti di me nel trattare le tematiche del prodotto, cosa posso dire a riguardo?
È un film magnifico, uno dei pochi che riesce a conciliare molto bene i vari tipi di pubblico, da coloro che vogliono guardarselo per intrattenersi (infatti fila avanti che è una meraviglia), coloro che vogliono guardarsi un prodotto di qualità a livello tecnico fino a quelli che vogliono elucubrare le varie interpretazioni possibili. I vari membri del cast sono a dir poco eccellenti nei loro ruoli, in particolar modo Jim Carrey saprà sorprendere per il ruolo diverso dal normale che va ben oltre il classico tizio bizzarro grazie a una costruzione dei personaggi ben congeniata, mentre la regia "segue" il protagonista, pare proprio di vedere lo show in diretta, per non parlare poi della trascinante colonna sonora. Insomma, se siete tra questi tre tipi di persone, guardatelo senza indugi, sarà un prodotto che saprà divertirvi, emozionarvi e inquietarvi, perché sì, sto film lo trovo molto più inquietante di un qualsiasi film horror finora guardato dal sottoscritto: vuoi per il protagonista perennemente intrappolato in una sorta di cupola di vetro, vuoi per le scene dove Christof è disposto a mettere in pericolo la vita stessa del protagonista pur di non farlo uscire o anche per le persone perennemente fissate al televisore guardando il programma fregandosene altamente delle loro mansioni acquistando pure il relativo merchandising, sto film è distopico abbestia, e la distopia me garba abbestia!
Wowowiwowa = Ma Chris… Come si chiama?
Arkantos = Christof, dai spara.
Wowowiwowa = Eh dicevo, lui è uguale a Paolo Bonolis!
Arkantos = AAAARGH!!!... Ecco, mi hai pure rovinato il film!
Aiace = Perché? Solo per curiosità…
Arkantos = Hai presente verso il finale che c'è Truman con la barca pronto ad affrontare le tempeste? Ecco, immaginatela con Paolo Bonolis che grida "VAAAADA! NON CINCISCHI!!!" spronando Jim Carrey a proseguire… Wowowiwowa, io ti odio e mi pento amaramente di aver concepito la caratterizzazione del tuo personaggio nelle recensioni! Magari fossi come Monika di Doki Doki Literature Club!
Wowowiwowa = Eh, ma la letteratura non è una cosa che puoi usare in ufficio… Come una calcolatrice…
Arkantos = Guarda, mi trattengo e vado oltre solo per evitare un commento troppo lungo!

Detto ciò, ora… Io sono una totale schiappa nel tirare fuori le mie interpretazioni coi film: sono brutte, banali, contradditorie, noiose, insomma, pure il tanto odiato Bertarelli con un suo "è di una noia mortale" riuscirebbe a essere assai più profondo dei miei pensieri, per non parlare poi del mio pessimo modo di scrivere (su Youtube subii una critica con scritto a caratteri cubitali "guarda sei incapibile, forse lo fai pure apposta"), ma voglio comunque provarci perché il film non merita un commento così breve, sì, nell'arco di mezza pagina ho cambiato idea ok?!
A me sono capitate due interpretazioni, una piuttosto immediata, la seconda più personale (non l'ho trovata da nessuna parte, mi faccio il segno della croce sperando di evitare uno scivolone); senza ombra di dubbio la prima interpretazione è la feroce critica verso i mass-media non solo nel creare dipendenza, ma anche verso gli allora nascenti reality come il Grande Fratello, dove gli spettatori seguono in modo compulsivo i concorrenti (o Truman) nonostante non li conoscano di persona grazie ai lunghissimi tempi di programmazione dove, in un certo senso, hanno il tempo di empatizzare con qualcuno di essi; lo ammetto, trovo piuttosto strana sta cosa, specie considerando che sti show sono totalmente programmati, eppure penso che sia uno dei principali motivi per cui ancora oggi agli italiani gli frega qualcosa di Grande Fratello, Isola dei Famosi e compagnia cantante; tra l'altro interessante il fatto che noi non vedremo più Truman quando esce dalla porta, ricordando la dinamica della fama dei concorrenti da GF che dopo il loro "attimo di gloria" ritornino nel totale anonimato. Oltre a ciò, è un applicazione piuttosto interessante della distopia orwelliana, non solo per la presenza di un Grande Fratello (Christof, notare l'importanza dei nomi) o per la continua sorveglianza, ma anche per le regole rigide a cui deve sottostare Truman; dato che questa interpretazione mi pare detta già da qualcuno assai più importante di me, preferisco andare con quella personale: non mi è bastato fare cinque volte il segno della croce, anzi, era pure peggio, quindi se la trovate qua è grazie a un attacco di fame chimica.
Adesso, non so se risulta essere una tematica comune a Peter Weir (ho visto solo sto film, L'attimo Fuggente e Master and Commander, e quest'ultimo non me lo ricordo neanche perché lo vidi almeno 10 anni fa), ma l'aspirazione di Truman nell'inseguire i suoi sogni mi ha ricordato non poco il ragazzo dell'Attimo Fuggente intenzionato a diventare un attore scontrandosi con le intenzioni del padre, ma con un esito completamente opposto; in effetti Christof, nonostante possa essere criticato per la dubbia morale, è talmente legato a Truman quasi come se fosse una figura paterna estremamente protettiva, addirittura impaurito dall'idea che l'ipocrisia del mondo reale possa contaminare il protagonista; con questo non lo sto certo giustificando, ma mi è impossibile odiarlo per le ragioni piuttosto profonde (da misantropo, lo comprendo), semplicemente non si è reso conto che prima o poi un qualsiasi individuo assuma una propria coscienza che non può essere tranciata e che, in un certo senso, le regole sono nate per essere violate.

… Ve l'avevo detto, non era nulla di speciale. Detto ciò non mi rimane altro che ripetere il consiglio di guardarlo e tentare di dimenticare l'ennesima battuta pessima di Wowowiwowa.