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I SOLITI SOSPETTI regia di Bryan Singer

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Dom Cobb     7 / 10  02/08/2020 00:01:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Cinque criminali sospettati del dirottamento di un camion di fucili rubati vengono messi insieme per un confronto all'americana. Indispettito, il gruppo decide di pareggiare i conti con un colpo possibilmente assai redditizio. Non sanno di essere entrati nell'orbita del famigerato Keyser Soze, uno spietato e misterioso imperatore del crimine...
Uno dei capisaldi del thriller anni '90 e clamoroso ingresso sulla scena hollywoodiana di nomi come Bryan Singer e Christopher McQuarrie, questo "I soliti sospetti" lo sento spesso osannato come un capolavoro rivoluzionario nel suo genere, e dopo averlo visionato un paio di volte mi sento libero di dire la mia.
Inizio subito col dire che sono partito svantaggiato, visto che il famosissimo colpo di scena finale mi era già stato spoilerato molto prima che vedessi il film per la prima volta, ma a conti fatti non credo che ciò abbia influito molto sulla mia opinione; ma è pura speculazione, e non lo saprò mai per certo.
Quel che posso dire è che l'opera di Singer si rivela niente più e niente meno di ciò che uno si potrebbe aspettare da un buon thriller di quegli anni: la regia è pulita e senza fronzoli, e dall'inizio alla fine si mantiene un ritmo elevato che non annoia, evitando con accuratezza momenti di stanca che spesso e volentieri rappresentano la pietra tombale di film del genere. Il film inoltre beneficia di una struttura assai intrigante, che fin dall'inizio cattura l'attenzione e, a merito dei realizzatori, fa rimanere l'evoluzione dell'intreccio abbastanza comprensibile a dispetto dell'utilizzo dei flashback (davvero non capisco chi dichiara che la trama è difficile da seguire).
Poi, come già accennato, c'è il colpo di scena finale,


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capace di consegnare alla discrezione dello spettatore il significato di tutto ciò che è stato detto e mostrato finora. Pur non avendomi mai lasciato a bocca aperta (e chi è perito di film del genere e particolarmente attento forse potrebbe anche considerarlo abbastanza telefonato), si tratta comunque di una furbata sufficientemente astuta e ben eseguita da meritare ammirazione.


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Ed è un bene, perché l'unico vero difetto del film purtroppo sta da ricercarsi proprio nei personaggi. Non c'è molto in termini di personalità, quel poco di carisma che hanno è quello apportato dagli attori (tutti in parte, è doveroso dirlo), né sono scritti in maniera particolarmente coinvolgente o interessante; aspetti della loro vita che potevano rivelarsi interessanti sono sottosfruttati o non esistenti,


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e alla fin fine non si ha un quadro completo né di chi siano questi individui, né del rapporto di complicità che si dovrebbe instaurare fra di loro. Forse, un ritmo un pochino più disteso e una durata lievemente maggiore avrebbero giovato.
E' anche vero che a dispetto della perizia tecnica e interpretativa e delle diaboliche trovate narrative, la storia in sé non offre nulla di particolarmente profondo. Si riduce tutto a un esercizio di stile, godibile, ben fatto e ben ritmato, ma comunque solo stile. Un po' di sostanza avrebbe dato al tutto una marcia in più, ma se non altro la sua mancanza evita di rendere la pellicola pretenziosa.
Perciò, per riassumere la mia opinione, "I soliti sospetti" non è un capolavoro, ma questo non lo rende un brutto film; piuttosto, lo considero intrattenimento facile di prima categoria, pop-corn entertainment ottimamente realizzato nei suoi aspetti chiave che, seppur prenda tutti i suoi elementi da film e storie già esistenti prima, sa farli suoi con sufficiente eleganza e buon gusto. Ed è già qualcosa.


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