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BRAVEHEART - CUORE IMPAVIDO regia di Mel Gibson

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Spotify     9½ / 10  25/03/2016 19:25:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Commento leggermente spoileroso.

Solo una cosa: ma perchè non l'ho mai visto prima!? Davvero non riesco a capacitarmi, visto che questa non è solo cinematografia di alto livello, questa è proprio una lezione di cinematografia, in tutto e per tutto!! Era da un bel po' che non mi divertivo così tanto alla visione di un film e nonostante i ben 170 minuti di durata, volevo che la pellicola non finisse mai. Questa poi è un'opera che è estremamente potente sia dal lato morale, sia dal lato tecnico, inoltre è molto omogenea nella distribuzione dei due aspetti, nessuno sovrasta l'altro. I messaggi (tantissimi) presenti, mi hanno davvero colpito, pur non essendo estremamente originali. Tali messaggi inoltre verranno ripresi anche nell'altro kolossal di Gibson, "Il Patriota", che praticamente è una versione più commerciale di "Braveheart". In questo film, il buon Mel, mette sullo schermo tutto l'amore che si può avere per la propria patria e la voglia di libertà di un popolo oppresso ormai da troppo tempo. Il finale in particolare, fa capire quanto ne sia valsa la pena battersi per l'indipendenza della propria gente, anche a costo di pagare un prezzo altissimo. Come, appunto, riporta il titolo italiano, tale William Wallace avrà anche avuto un cuore "impavido" però, una volta tanto, meglio essere stati spregiudicati e incoscienti che restii e riflessivi. E non c'è soddisfazione personale più grande che portare il proprio popolo ad avere un'autonomia propria, ottenuta battendosi valorosamente, oltre a esser stati consapevoli di poter morire per la causa. Tutto questo è dovuto anche ad una sceneggiatura davvero brillante, forse eccessiva la candidatura all'oscar, però mette in mostra i bei valori sopra elencati, amalgamandoli bene con il contesto storico della vicenda. Inoltre poi ci sono delle genialate pazzesche, come ad esempio la figura di Stephen l'irlandese, personaggio reso assai esilarante, diciamo che, da quel tocco di ironia al film. Oppure le numerose situazioni in cui i nostri eroi si camuffano per non farsi riconoscere dai nemici e così via. E poi, oltre a tutto questo, abbondano i colpi di scena, ai quali si associa un sontuoso impianto narrativo, fluidissimo e solido. Ma la cosa che mi è piaciuta più di tutte di questo screenplay, è stata la grande quantità di idee, che si sono sempre rinnovate durante l'arco delle 2 ore e 50'. Poi ottima anche la stesura dei personaggi, tutti caratterizzati diversamente fra loro, ognuno ha un suo perchè. Dialoghi imponenti, forse a volte un po' scontati, però riescono comunque ad essere trascinanti. Riguardo la regia di Gibson, c'è poco da dire: è semplicemente perfetta, inoltre lui, ha fatto si che questo si trattasse di uno degli ultimi kolossal non avente effetti fatti col computer. Ma il vero colpo di classe, secondo me, sta nel fatto che lui in realtà si basa principalmente sul contesto storico, e dallo stesso ci tira fuori tutta la pellicola. Infatti anche se la vicenda è incentrata principalmente sulla figura di Wallace, il regista è attentissimo a mostrarci un sacco di dettagli caratterizzanti quell'epoca, come ad esempio gli interni dei vari villaggi, le abitudini della gente, le varie usanze popolane (ad esempio il ballo ad inizio film), il linguaggio e, naturalmente, le battaglie. Ecco, proprio sue quest'ultime vorrei soffermarmi e dire che solo in "2001" di Kubrick, ho visto scene più spettacolari. Queste sequenze, sono più di quanto il cinema possa offrire: Gibson non tralascia neanche il più piccolo particolare, porta lo spettatore direttamente sul terreno di guerra, facendolo stare col fiato sospeso per circa 10 minuti (per conflitto) di spettacolo puro. E mentre assistiamo ai sanguinosi scontri che ne vengono, capiamo il valore vero di questa gente, che sfida il destino contro un avversario presentato come assolutamente invincibile. Il sangue non manca, anzi, è anche parecchio, ma serve per rendere le scene ancor più fomentanti di quanto già non lo siano. Poi, è solo assistendo a tutto ciò, che, tra le altre cose, ci si rende conto dell'intelligenza del director di non usare effetti digitalizzati, col risultato che i combattimenti sono più che reali. Anche qui Gibson fa molto ricorso alla storia, in quanto ci mostra proprio come al tempo si svolgevano questi scontri, come iniziavano, e come si concludevano. Insomma, queste sono sequenze dalla bellezza abbagliante oltre che scritte, studiate e specialmente girate, nei minimi particolari. Un importante contributo lo danno anche scenografia e la fotografia: la prima contribuisce ad esaltare molto il lato storico della pellicola, con i vari villaggi e le varie cittadine scozzesi molto fedeli a quelle del 1200-1300. Ci sono tantissimi paesaggi straordinari, sottolineati da inquadrature molto suggestive e infine i campi di battaglia sono innanzitutto splendidi e valorizzati alla grande dal director. Riguardo la seconda invece, l'oscar è meritato, contribuisce a concepire l'atmosfera unica del film, con tinte che vanno dal blu chiaro fino al rosso-marroncino, soprattutto per caratterizzare i diversi momenti della pellicola. Un'altra cosa in cui Mel si supera, è il ritmo narrativo: quasi 3 ore di film che volano via in un batter d'occhio, tanto che vorresti che la storia non finisse mai, addirittura quando è scoccato il 170° minuto e sono cominciati i titoli di coda, sentivo di non averne abbastanza! Tutto questo è dovuto a moltissime cose, tra cui una perfetta alternanza tra scene d'azione e scene più tranquille, le quali però riescono lo stesso a suscitare forti emozioni. Poi la narrazione è strepitosa, la vicenda è raccontata con un realismo fuori dal comune, Gibson sapeva bene come far presa sullo spettatore e ha centrato in pieno il bersaglio. L'interesse non cala neanche per un secondo, e i colpi di scena si susseguono a ruota, tutti ben confezionati. Direzione degli attori impeccabile, molti i personaggi interessanti, come Stephen l'irlandese, Hamish Campbell con il padre, il Plantageneto e naturalmente William Wallace. Tutti credibilissimi, calati alla perfezione nella realtà della vicenda e ben caratterizzati. Il finale è altamente struggente, crudele e cinico, però contiene un messaggio davvero bello, anche se, nel contesto in cui viene espresso, molto triste. C'è una trovata davvero geniale, che in un certo senso suscita un po' di suspense (vedi spoiler). Colonna sonora eccezionale, è molto toccante e drammatica e da un tocco profondo ad ogni scena. Usata sapientemente dal director. Forse tra le migliori colonne sonore di sempre. Il cast è ottimo: Mel Gibson oltre che un grande regista, si dimostra anche un bravo attore, impersona in modo molto limpido Wallace, si immedesima perfettamente nei suoi panni e alla fine ne tira fuori un'interpretazione davvero molto sentita, vera, reale e profonda. Dimostra una grande versatilità, in quanto in battaglia è un nobile condottiero e un eccellente combattente, anche piuttosto crudele in certe situazioni, mentre in sequenze come quelle con la "Principessa Isabella di Francia" è pacato ed estremamente dolce. Le espressioni sono convincenti e anche molto varie, grandissima l'esplicazione dei dialoghi, pronunciati sempre con grande personalità. Molto buona anche la recitazione di Angus Macfadyen, anche lui recita molto bene impersonando la figura di Robert Bruce. Validissima interpretazione dei dialoghi. Bravi anche Gleeson e O'Hara, quest'ultimo davvero simpatico.

Conclusione: CAPOLAVORO a tutti gli effetti, penso che questa pellicola insieme a poche altre racchiuda il vero significato della parola cinema. Straordinario, un tripudio di emozioni folgoranti. Un must!

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