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I PREDATORI DELL'ARCA PERDUTA regia di Steven Spielberg

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Invia una mail all'autore del commento Alan Wake     9 / 10  13/12/2013 00:56:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nella prima emblematica apparizione cinematografica, l'archeologo Henry "Indiana" Jones, per amor della storia e delle sue meraviglie, decide di aiutare il governo Americano a trovare, prima dei Nazisti guidati da Hitler, l'Arca Dell'Alleanza, reperto storico di straordinario valore, ma tuttavia ammirato dai tedeschi come arma di infinite possibilità distruttive.
Dopo innumerevoli avventure, il ricercatore di tesori più importante e significativo della storia cinematografica, si ritrova ad affrontare il viaggio che l'ha reso famoso, cambiando la storia del genere avventuristico.
Legato ad un mondo di canoni eroici ben più vecchi, Indiana Jones intraprende l'inizio di un lungo cammino innovativo personale, che diventerà una quadrilogia nella sua saga, e che influenzerà il suo ambiente circostante. Le imprese di Indiana sono dettate da elementi vari e spettacolari, al limite dell'eroismo perfetto: è qui che l'archeologo più famoso di sempre si distingue, diventando sfacciato, sfortunato e fortunato in modo intermittente, impreciso e spassoso.
Accostato ad un patriottismo spontaneo ma nascosto, l'eroe in questione diventa il simbolo della sua saga e del corrispettivo genere (in tutti i settori) non solo con la sua spavalderia, il suo romanticismo e le sue prodezze, ma anche grazie alla sua sfortuna e i suoi guai generalmente circoscritti da un buffo e divertente modo di agire. Allo stesso modo viene esaltato un altro protagonista, ovvero Harrison Ford, colui che plasma e caratterizza l'immortale figura del suo personaggio, sia nel suo volto che nei singoli modi.

Se da un lato Spielberg e Lucas hanno introdotto freschi e nuovi stereotipi eroici, dall'altro hanno anche inventato un mondo visionario e spettacolare in cui ambientare il tutto. La completezza del senso di epicità avvertibile nel film proviene difatti dal reparto visivo e tecnico, gestito da uno Spielberg nel pieno della maturità registica, sempre alla ricerca della magnificenza dell'inquadratura.
La bellissima scenografia e i maestosi effetti speciali (rivoluzionari a livello grafico e strumentale) danno un senso favolistico, proprio del film, che sembra voler sorvolare sulla verosimiglianza dell'ambientazione storica per costruire un mondo quasi fantastico.
Pezzo portante del film è anche l'imponente e giunonica colonna sonora, che non rimarrà nella storia solo come sinfonia della saga del mitico Indiana Jones ma anche come spartito musicale inobliabile ed incantevole, simbolo sonoro cinematografico e non.
La pellicola racchiude tutto ciò che di nuovo ha portato con sé, elementi che influenzeranno negli anni a venire ma che saranno difficilmente riprodotti così come è successo ne "I predatori dell'Arca perduta".