atticus 7 / 10 29/05/2011 00:08:37 » Rispondi Cupissimo apologo sulle false illusioni della sperimentazione scentifica e sull'intelligenza conformizzata alla massa, il film all'epoca fece scalpore per il pessimismo di cui è permeato. Oggi si continuano ad apprezzare un approccio cronachistico quanto più obbiettivo possibile (nei limiti di una vicenda di fantasociologia), la potenza drammatica di alcune sequenze e la splendida interpretazione di Cliff Robertson. Hanno fatto il loro tempo, invece, una regia tipicamente sessantottina e la marea di dialoghi inutilmente verbosi. Resta impossibile non lasciarsi impressionare dalla storia, narrata tra l'altro superbamente nella prima parte, e il momento in cui Charlie, perfettamente conscio della deriva che lo attende, risponde con cinismo alle questioni sollevate da un pubblico di dottori è davvero memorabile. Un film su cui riflettere a fondo.